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L'Università della Calabria nella top mondiale in Computer Science

L’Università della Calabria nella top mondiale in Computer Science

di FRANCO BARTUCCINella classifica 2023 per discipline, l’Università della Calabria è la sola new entry d’Italia in Informatica, insieme alla Bocconi di Milano. L’ateneo calabrese si riconferma anche in Fisica

Nella prestigiosa QS World University Ranking by Subject 2023 l’Università della Calabria entra per la prima volta per Computer science – unica new entry del Paese insieme alla Bocconi di Milano – e riconferma la sua presenza anche in Fisica, in cui era entrata lo scorso anno.

Si tratta di una ulteriore conferma della qualità scientifica e dell’alto livello raggiunto nel settore della didattica e della ricerca in Computer Science. 

«L’Unical rappresenta ormai un punto di riferimento nazionale e internazionale in questo campo – ha dichiarato il Rettore Nicola Leone – basti pensare, solo per fare un esempio, ai grandi progetti di ricerca fondazionale finanziati dal ministero dell’Università e della Ricerca sul PNRR (call “Partenariati estesi”). Nell’area Computer Science sono stati finanziati due soli progetti nazionali relativi agli attualissimi temi dell’Intelligenza artificiale e della Cybersecurity».

«Bene, l’Unical è uno dei 10 centri di ricerca nazionali (spoke) del progetto di Intelligenza artificiale – ha ricordato – con un ruolo primario di organizzazione e coordinamento delle attività di ricerca in Intelligenza artificiale del Paese. Non solo. L’Unical è uno dei 10 centri nazionali anche su Cybersecurity. Oltre ai mega atenei di Bologna e Roma Sapienza, l’Unical è la sola, col Politecnico di Torino, ad avere tale responsabilità di coordinamento in entrambi i progetti nazionali su Computer Science, a conferma del primato che in tale ambito le viene ormai ampiamente riconosciuto nella comunità scientifica».

L’eccellenza dell’Unical in materia si riscontra anche nella didattica, dove i laureati Unical in Informatica e in Ingegneria Informatica risultano tra i più richiesti d’Italia. Gli ultimi dati Almalaurea sull’occupazione, indicano che il 100% dei laureati Unical in Computer Science lavora dopo appena due mesi dalla conclusione del corso di studi, con un salario superiore alla media nazionale (1.750 euro ad un anno dalla laurea), dato ancora più significativo se si considera che la gran parte dei laureati trova occupazione in Calabria, dove i salari i sono generalmente più bassi che nel resto del Paese.

«È un caso virtuoso, una “success story” in cui la qualità della didattica e della ricerca accademica hanno avuto un impatto fortemente positivo sul territorio, favorendone lo sviluppo. La presenza di dipartimenti di eccellenza nella ricerca in Informatica e Ingegneria informatica, unitamente alla disponibilità di laureati altamente qualificati in queste discipline – ha dichiarato ancora il Rettore – ha favorito in maniera decisiva lo sviluppo del settore ICT in Calabria, portando l’area di Cosenza ai primi posti nazionali come numero di aziende operanti nel settore».

«Intorno all’Unical – ha proseguito – sono nate numerose imprese spin-off che oggi costituiscono un polo ICT fiorente e di crescente impatto, ed il territorio è divenuto attrattivo anche per l’insediamento di industrie di rilevanza internazionale, come Ntt Data, Accenture e Atos Italia, che proprio tra qualche settimana aprirà la sua prima sede a Cosenza. Ed auspichiamo che anche nel campo della Fisica, dove entro un anno sarà completata e si avvierà Star, una grande Infrastruttura di ricerca di rilevanza strategica nazionale, si possano creare impatti territoriali positivi in futuro».     

Cosa analizza la classifica

 Il ranking appena pubblicato focalizza la sua analisi su 54 discipline, suddivise in 5 macroaree: Life Sciences & Medicine, Natural Sciences, Arts & Humanities, Social Sciences & Management, Engineering and Technology. Lo studio, elaborato da QS, il network internazionale dedicato alla formazione e alle professioni, viene costruito sulla base di cinque parametri: la reputazione accademica basata sull’opinione di migliaia di professori, la qualità dei laureati, le citazioni per paper, l’H-Index, che quantifica la prolificità e l’impatto delle pubblicazioni scientifiche e l’International Research Index, che misura l’abilità degli atenei di diversificare geograficamente il loro network internazionale nella ricerca. Le istituzioni oggetto di analisi a livello mondiale sono state 1594, con oltre 16 milioni di articoli e quasi 118 milioni di citazioni. (fb)