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Lupi (Noi Moderati): Autonomia opportunità se non aumenta divario tra Nord e Sud

«È un errore considerare il Sud come qualcosa da aiutare, in una logica assistenziale e oggi la sfida è quella della realizzazione delle infrastrutture, materiali e immateriali. Abbiamo per la prima volta le risorse, ma dobbiamo attuare un modello nuovo e se l’autonomia differenziata è una opportunità per rilanciare questo Paese ben venga, ma se deve aumentare il divario, allora non va bene». È quanto ha dichiarato Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati al convegno Ultima chiamata per il Sud, tra centralismo e autonomia – Un Mezzogiorno fondamentale per la crescita del Paese, svoltosi a Reggio Calabria.

Un convegno che vuole essere una provocazione, come ha spiegato in apertura dei lavori Nino Foti, responsabile per il Mezzogiorno di Noi Moderati, per per una legge «già approvata al Senato e calendarizzata in Aula alla Camera il prossimo giovedì, che può rappresentare un grosso rischio. Si tratta più che un trasferimento di sovranità».

Per Foti, infatti, «con questa legge viene costituzionalizzata la spesa storica e il Paese viene diviso in due. Sicuramente un emendamento correttivo potrebbe rendere realmente funzionale il progetto dell’autonomia differenziata».

Ornella Cuzzupi, segretario Generale UGL Scuola, ha ricordato come «rappresentiamo il Sud, che non è mai stato valorizzato. Non siamo ancorati all’assistenzialismo e chiediamo lavoro e senza la valorizzazione del Sud, l’Italia non può ripartire. Mi auguro che vengano portate avanti politiche attive per il lavoro nel Mezzogiorno».

Molto critico l’intervento di Adriano Giannola, Presidente della Svimez, che ha fatto una fotografia sulla situazione attuale, evidenziando i rischi dell’autonomia differenziata che «può spaccare il Paese. I Livelli Essenziali di Prestazione devono essere uniformi e, se non vengono attuati, non si può realizzare questa riforma».

Pietro Massimo Busetta, professore ordinario di statistica economica all’Università di Palermo, ha ricordato che «viviamo un Paese a due velocità con esigenze diverse, ma solo unito può diventare competitivo».

«La riforma è da valutarsi nell’ottica e nella consapevolezza della realizzazione dei Livelli Essenziali di Prestazione  – ha ricordato Giuseppe Galati, vicepresidente di Noi Moderati –e questo dipende dalle risorse a disposizione. Saremo sentinelle rispetto a questo tema verso il quale non abbiamo nessuna chiusura, ma questa riforma deve essere valutata in modo concreto in riferimento ai Lep».

«Il titolo di questa legge è sbagliato, perché potrebbe aumentare il gap e, in queste settimane, registro tanti timori e perplessità sulla riforma, che deve essere spiegata bene alla popolazione», ha detto Riccardo Rosa, candidato alle elezioni europee per Noi Moderati, sottolineando la necessità di «mettere fine alla questione meridionale e poter usufruire dei servizi così come li vivono i cittadini del nord Italia». (rrc)