Il senatore di Italia Viva, Ernesto Magorno, ha ribadito che la sanità, in Calabria, non ha bisogno di commissari.
«Sulla tutela della salute dei calabresi – ha detto – e sulla complessiva riorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio non si accetteranno partite ai ribasso e compromessi di convenienza. Esiste solo una strada maestra che il Governo nazionale può percorrere per sancire che il diritto alla salute dei calabresi vale quanto quello dei cittadini delle altre regioni: ovvero cassare il decreto Calabria e avviare una nuova pagina nella gestione sanitaria».
«Sono sempre più convinto, infatti – ha aggiunto – che occorra chiudere al più presto la struttura commissariale, che nulla ha prodotto in dieci lunghi anni né in termini di contenimento dei costi, né di innalzamento dei livelli minimi di assistenza. È giunto il tempo di archiviare questa inconcludente e deleteria pagina di espropriazione di diritti, autonomia e poteri».
«La sanità torni in capo ai calabresi – ha detto ancora – stralciando il debito in capo allo Stato, e avviando subito una riorganizzazione complessiva della rete ospedaliera, con la riapertura dei presidi chiusi e i necessari interventi finalizzati ad arginare il fenomeno dell’emigrazione sanitaria, tra le cause maggiori del debito e pratica costosa sotto molti punti di vista».
«Risulta evidente che – ha concluso – la questione della sanità è centrale e prioritaria e ci aspettiamo dal Governo Draghi ogni adeguato provvedimento che abbia come orizzonte non le chiacchiere da corridoio ma la piena realizzazione di un diritto primario sancito dalla nostra Costituzione». (rp)