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Cittadella regionale di Germaneto (CZ)

Melicchio (M5S): «Reintrodotti i vitalizi alla Regione Calabria»

Il portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati Alessandro Melicchio attacca la reintroduzione dei vitalizi attuata dalla Regione Calabria. «I consiglieri regionali della Commissione Affari Costituzionali della Regione Calabria, – ha scritto in una nota – all’unanimità, hanno approvato la reintroduzione dei vitalizi. È semplicemente vergognoso. La casta vuole prendersi tutti i privilegi possibili e immaginabili prima di essere buttata fuori dai cittadini alle prossime elezioni di novembre».

«Sono arrabbiato. – dice Melicchio – Quest’atto è di una gravità assoluta. Invece di diminuire i costi della politica regionale come indicato dai calabresi che hanno firmato e sottoscritto in massa la nostra proposta di legge regionale di iniziativa popolare ‘Taglio Privilegi’, accantonata in fretta da questi politicanti, oggi la prima Commissione ha approvato la proposta di legge Morrone ‘Introduzione del Metodo Previdenziale Contributivo per i Consiglieri regionali eletti nelle legislature decima e successive’ che prevede, come si può leggere nella tabella dei costi allegata alla stessa proposta di legge, un costo per le tasche dei calabresi di 2 milioni e mezzo di euro in più all’anno».

Il parlamentare pentastellato continua a raccontare gli effetti di questa proposta. «Si introducono nuovamente i vitalizi aboliti nel 2011, per la somma di 100 mila euro a testa, che verrà erogato dal 2019 in poi a questi vergognosi consiglieri regionali. Di questi contributi ben 72 mila verranno versati dalla regione. Come se non bastasse nella proposta approvata si prevede anche il trattamento di fine mandato, di 15 mila euro l’uno, per una spesa complessiva di 2 milioni e mezzo. La classe politica regionale peggiore di sempre – conclude Melicchio – sta sfidando impunemente tutti i cittadini. Dovrebbero solo vergognarsi di aver pensato ad un simile schiaffo sferrato a tutta la Calabria e invece all’unanimità hanno votato per autoassegnarsi più soldi, l’unico loro interesse in questo scorcio di fine mandato».(rp)