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Rabia

MELITO PORTO SALVO (RC) – Con il libro “Le voci dell’eco” si riflette sull’emigrazione giovanile dal Sud

Si è svolta, a Melito Porto Salvo, la presentazione del romanzo di Daniela Rabia Le voci dell’eco (Carratelli), organizzato dalla Fidapa melitese, presieduta da Palma Rita Mafrici.

Alla presenza di numerosissime socie provenienti anche dalle aree limitrofe, è stata proprio la presidente Manfrici ad aprire l’incontro per porgere i saluti istituzionali introduttivi.

A seguire Giulia Carerj, vicepresidente nonché ideatrice di questa sezione d’incontri, ha presentato l’autrice catanzarese leggendone il curriculum vitae e avviando il dibattito sul tema dello spopolamento dei borghi, oggetto del testo.

Caterina Nicita ha, poi, fornito la sua lettura interpretativa testuale, sollecitando la partecipazione dei presenti. La scrittrice ha risposto alle varie sollecitazioni introducendo il suo protagonista Goy, un giovane diciassettenne che vuole scappare dalla sua terra di Calabria per cercare lavoro a Milano ma nel corso della narrazione s’innamora del suo paese e decide di restarvi.

Si è riflettuto insieme sulle difficoltà che spingono i ragazzi ad emigrare, sui dati allarmanti di un esodo a cui non si riesce a porre freno, su politiche territoriali per il lavoro inefficaci ma anche su tutte quelle eccellenze che trovano l’energia e la forza per restare in Calabria, dando vita ad attività fiorenti. Tante le domande del pubblico attento e compenetrato a pieno nell’argomento. Chi non ha vissuto il dramma di veder partire i propri figli? Chi quello di vedere le proprie case svuotate di figli e nipoti?

Rabbia, indignazione, sgomento soprattutto verso una politica assente o incapace di porre freno a un’emorragia umana che sta depauperando i territori del Sud.

Tante anche le domande rivolte all’autrice da Giulia Carerj e Caterina Nicita per capire quanto di autobiografico ci sia nel libro, cosa orienta le scelte di vita tra il restare e il partire, come sia nata l’ispirazione. 

La Fidapa di Melito Porto Salvo ha confermato il suo ruolo positivo e propositivo nell’area grecanica e reggina. Promotrici di cultura e di varie attività, le “fidapine” sono donne fiere e impegnate nel sociale che attuano il loro impegno costante per far emergere il territorio e per aggregare le persone. Un impegno così ben espresso che ha fatto affermare alla scrittrice calabrese di aver ricevuto «l’accoglienza più calorosa in dieci anni di attività letteraria calabrese».

Diceva Madre Teresa di Calcutta: «Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo, ma quando amore mettiamo nel dare». 

Le socie della Fidapa melitese hanno dato una brillante prova di aver coniugato un grande amore messo nell’organizzazione di eventi alla piena riuscita degli stessi con ricadute positive sul territorio, confronto costante, crescita collettiva e innalzamento socio-culturale. Un’organizzazione di cui essere orgogliosi per la capacità attrattiva e per la promozione delle idee.

Tanti altri momenti di incontro sono previsti nel cartellone melitese. (Daniela Rabia)