Dopo aver completato il progetto di riqualificazione del Regium Waterfront, una delle operazioni urbanistiche più importanti del Mezzogiorno, la pugliese Cobar Spa si è aggiudicata la gara d’appalto per la costruzione di un altra opera prestigiosa: il Museo del Mare, sempre a Reggio Calabria.
L’azienda di Altamura guidata da Vito Matteo Barozzi è diventata nel tempo una solida realtà nel settore delle opere monumentali, una eccellenza che può vantare tra le sue commesse veri e propri simboli della cultura e della storia italiana come Palazzo Barberini, l’Anfiteatro Flavio, il Teatro San Carlo, il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria.
Ora Cobar Spa si appresta ad affrontare una nuova grande sfida, quella del Museo del Mare, progetto firmato dalla archistar Zaha Hadid, pensato per la riqualificazione degli spazi tra il Lungomare Falcomatà e il Porto e per rimarcare l’identità e lo storico legame di Reggio con il mare.
Questo pomeriggio alle 16.30 a Reggio Calabria, Vito Matteo Barozzi, amministratore delegato di Cobar Spa, società capofila del raggruppamento temporaneo di imprese con la lucana Mancuso Spa, sottoscriverà con Ance Calabria, Prefettura di Reggio Calabria e ministero dell’Interno, alla presenza del ministro Matteo Piantedosi, il protocollo per la legalità per la realizzazione del Museo del Mare.
Il documento, nei suoi punti salienti, impone di stipulare contratti e subcontratti esclusivamente con soggetti iscritti nelle “white list” o nell’Anagrafe Antimafia degli esecutori e prevede apposite condizioni risolutive in caso di successiva interdettiva. Prevede la possibilità di chiedere ad Ance Reggio Calabria di accedere alla Banca Dati Nazionale Unica della Documentazione Antimafia. Con questo protocollo, inoltre, Cobar, si impegna, ad acquisire l’espressa accettazione, da parte di ciascuna società o impresa affidataria e subaffidataria, dell’obbligo di denunciare all’Autorità Giudiziaria o agli Organi di Polizia qualsiasi interferenza illecita, in qualsiasi forma essa si manifesti.
«È un onore e una responsabilità contribuire allo sviluppo di Reggio Calabria e del Sud d’Italia con la costruzione di un’opera ambiziosa come il Museo del Mare», commenta Vito Matteo Barozzi.
«Riteniamo che il protocollo per la legalità possa rappresentare un alleato fondamentale per affrontare questa prova. La prevenzione dei rischi di infiltrazione – continua Barozzi – di fronte a un’opera di questa portata diventa un fattore fondamentale. Creare un tracciamento puntuale e una rete di controlli rigorosi in ogni fase dei lavori può risultare decisivo per abbattere qualunque ostacolo che possa condizionare o rallentare il normale svolgimento delle attività imprenditoriali».
«Il protocollo prevede un dialogo costante con le istituzioni e con Ance Calabria – ha concluso – e può diventare un modello virtuoso e una esperienza pilota da replicare anche in altri cantieri. Uno strumento con cui rafforzare e rassicurare chi vuole investire e lavorare al Sud, creando ricchezza in maniera sana e trasparente, senza che nessuno possa offendere o limitare il principio della libertà di impresa e di mercato». (rrc)