LA GIUSTA PRECISAZIONE DEL COMMISSARIO ASP DI REGGIO, GIANLUIGI SCAFFIDI «PER AMORE DELLA VERITÀ»;
Ricerca scientifica

COVID, LA VARIANTE OMICRON 4 SCOPERTA
DAI RICERCATORI SCIENTIFICI DEL GOM-RC

Non è questione di primogenitura, ma la rivendicazione della scoperta della variante 4 di Omicron del Covid non appartiene alla Lombardia, bensì alla Calabria, anzi più precisamente a Reggio. Frutto di una sinergia del Gom, con l’eccellenza dei suoi scienziati, ricercatori, medici e specialisti, con l’Università della Calabria e l’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. 

Quindi, la scoperta del primo caso di Omicron 4 in Italia “appartiene” alla Calabria, e non alla Lombardia.  La nuova variante, denominata BA.4 (Omicron 4), è stata identificata il 25 aprile 2022, con metodi bioinformatici, nel laboratorio di Biochimica e biologia molecolare Dipartimento di Farmacia dell’Università della Calabria, in collaborazione con il polo sanitario dell’Asp di Reggio Calabria e l’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio di Catanzaro. Secondo i primi studi, Omicron 4 potrebbe diventare più infettiva ma meno letale.

Per capirne meglio gli effetti, il campione – prelevato da una giovane donna residente a Polistena, è stato inviato all’Istituto Superiore di Sanità per la coltura in vitro del ceppo virale. La scoperta della variante è stata possibile grazie alla collaborazione tra il laboratorio di Biochimica e biologia molecolare del Dipartimento di Farmacia e Scienze della salute e della nutrizione dell’Università della Calabria, diretto da Vincenza Dolce e Erika Cione, che ha verificato su SNAPgene la delezione su ORF1ab allineandole con le altre varianti omicron conosciute, il polo sanitario dell’Asp di Reggio Calabria diretto da Maria Teresa Fiorillo con i collaboratori Letizia Pintomalli, Rosaria Oteri, Valeria Calantoni, che ha effettuato lo screening in Sanger di primo livello, e l’Unità di Microbiologia e virologia dell’Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro, diretta da Pasquale Minchella, con i collaboratori Rossana Tallerico, Cinzia Peronace e Manuela Colosimo, con il supporto dei tecnici De Fazio, Pasceri e Talotta coordinati da Giuseppina Panduri, che ha validato con metodica Next Generation Sequencing (NGS) i dati Sanger sequenziando l’intero genoma.

Una scoperta preziosa, quella dell’Unical che è stata “oscurata” dalla notizia, riportata dai media nazionali, che l’isolamento di Omicron 4 sia avvenuto in Lombardia. Un tentato “scippo” (involontario?), a cui però il commissario dell’Asp di Reggio, Gianluigi Scaffidi non c’è stato: «Per amore di verità e non per fasulli diritti di primogenitura mi corre l’obbligo, nel dovuto rispetto ai professionisti di questa Azienda ed al Commissario ad acta, precisare che tale scoperta era già stata realizzata, in data 21 Aprile, nel laboratorio di questa Azienda sanitaria provinciale di via Willermin, autore già di altre importanti attività di isolamento di varianti e ricombinazioni».

«Non è stata data notizia ai media – ha spiegato – in quanto l’Istituto Superiore di sanità ci aveva fatto sapere che preferiva non dare risalto alla scoperta ancorché di certa importanza. L’Asp si è attenuta alla disposizione dell’Iss, altri no. Quindi, ancora una volta, dimostriamo che in Calabria esiste un pari merito con le altre strutture nazionali e, soprattutto, che se un Organismo superiore, quale l’Iss, chiede il riserbo sappiamo mantenere le disposizioni».

Nonostante questo neo, la scoperta di Omicron 4 ha dimostrato, ancora una volta, come le strutture di ricerca presenti nella nostra regione siano delle eccellenze e, come nel caso dell’Unical e del suo Laboratorio, siano determinanti nella lotta al covid-19. (rrm)