di FABIO PUGLIESE – La presentazione del Ministro alle Infrastrutture Giovannini dell’Allegato Infrastrutture al DEF 2022 ha chiarito in modo inequivocabile (è scritto nero su bianco), alcune questioni: dal PNRR (30 miliardi di euro in investimenti previsti in infrastrutture), neanche un centesimo di euro sarà destinato per la realizzazione di nuove tratte ammodernate della Statale 106; dal Fondo di Sviluppo e Coesione (oltre 70 miliardi di euro in investimenti previsti in infrastrutture), saranno forse destinati alla famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria circa 220 milioni di euro per realizzare un tratto di nuova Statale 106 di circa 10 chilometri tra Crotone e Cutro; mentre dal fondo perequativo infrastrutturale (i fondi ordinari dello Stato inseriti nella legge di bilancio dal 2022 al 2033 per un valore complessivo di 4,6 miliardi di euro in investimenti previsti in infrastrutture), arriveranno sulla Statale 106 solo risorse necessarie a realizzare un piano generale degli interventi di adeguamento e messa in sicurezza (rettifiche di tracciato, sistemazione di incroci a raro, manutenzione programmata delle barriere e delle pavimentazioni).
L’altro tema fondamentale che resta da chiarire è questo: oltre i fondi del PNRR, quelli del Fondo di Sviluppo e Coesione e quelli già programmati fino al 2033 nel fondo perequativo non ci sono altre risorse. In parole povere non ci sarà tra uno, cinque o 10 anni un altro PNRR oppure altri 70 miliardi di Fondi per lo Sviluppo e la Coesione e nelle prossime leggi di bilancio si potranno modificare certamente alcune cose ma non il fatto che le risorse resteranno, fino al 2033, sempre 4,6 miliardi e serviranno comunque per l’intera rete stradale ed autostradale italiana.
In sostanza – come ha chiarito in modo esemplare il Ministro Giovannini – siamo di fronte al più grosso investimento in infrastrutturale in Italia negli ultimi 50 anni e, purtroppo, spulciando quali sono le destinazioni di queste risorse non c’è nulla sulla Statale 106 per almeno i prossimi 10 anni.
Giusto per fare un esempio, il Governo “dei migliori” per quanto riguarda la Statale 106 conferma i 1.335 milioni di euro sul Megalotto 3 (ammodernamento della Statale 106 tra Sibari e Roseto Capo Spulico), ma si tratta di fondi vincolati dal 2014, quindi già esistenti. Mentre destina 220 milioni di euro di nuovi fondi per la Crotone-Cutro. Lo stesso Governo “dei migliori” destina nuovi fondi per 1.535milioni di euro al fine di realizzare il totale completamento dell’Agrigento-Caltanissetta, 1.237 milioni di euro per la Ragusa-Catania e 792 milioni di euro per la Palermo-Catania. 3.564 milioni di euro in tutto per le strade siciliane ma anche nuovi fondi per 4.755 milioni di euro al fine di realizzare la Gronda di Genova, 1.299 milioni di euro di nuovi fondi per l’A31, 2.258 milioni di euro di nuovi fondi per la Pedemontana Veneta e 2.681 milioni di euro di nuovi fondi per la Pedemontana Lombarda e, giusto per non farla troppo lunga, 1.308 milioni di euro di nuovi fondi per la Cispadana e la sistemazione dell’ex SP10.
In questo contesto in cui la realtà dei fatti viene presentata chiaramente dopo essere stata addirittura scritta in un documento dello Stato (il DEF 2022 appunto), fa specie che qui in Calabria vi sia chi esulti per il fatto che la Statale 106 sia stata inserita nel DEF ed indicata come “opera strategica” (ma senza soldi!), semplicemente per dare un “aiuto” alla classe politica dirigente calabrese tutta che, altrimenti, avrebbe avuto non poca difficoltà ad affrontare la campagna elettorale ormai già iniziata per il rinnovo del Governo che si concluderà tra un anno chissà tra quali e quanti altri proclami ed annunci.
Proprio tra un anno, quando ci sarà un nuovo Governo eletto, avremo la completa dimensione del disastro mentre tra una decina d’anni capiremo perfettamente di quanto sarà aumentato il divario tra la nostra Statale 106 e le altre arterie stradali italiane. Lo capiremo, purtroppo, anche dai dati sulle vittime.
Su questi dati ricordo che già a settembre 2021, commentando i dati ACI che ponevano dopo 2 anni la Statale 106 di nuovo tra le prime 5 più pericolose d’Italia, ho avuto modo di anticipare, leggendo i dati, che si comprendeva quanto il numero di tragedie stradali sarebbe purtroppo inevitabilmente aumentato. Oggi ci accorgiamo che dal primo di gennaio ad oggi sulla Statale 106 hanno perso la vita ben 11 persone. Mai un dato così alto nei primi 5 mesi dell’anno dal ’96 fino ad oggi…
C’è una precisa volontà politica che da Roma non vuole investire sulla Statale 106 e poi c’è una classe politica parlamentare calabrese che nei mesi scorsi, invece di determinare finanziamenti fondamentali, questi certamente sì, di carattere “strategico”, ha invece piegato la testa decidendo di occuparsi evidentemente di ottenere candidature oggi divenute sempre più difficili dopo il taglio dei parlamentari. Mentre la classe politica dirigente regionale ha deciso di inventarsi improbabili capi espiatori a cui addossare responsabilità di scelte che peraltro non competono a sindaci oppure alla regione stessa visto che la Statale 106 è di competenza esclusiva dello Stato e, al massimo, di un Commissario Straordinario che potrebbe agire in deroga alle leggi ordinarie dello Stato per realizzare in fretta la Nuova Statale 106 come più gli fa comodo e preferisce ma non può farlo per un semplice motivo: non ci sono i soldi.
Ecco, quindi, qual è il primo grande problema da superare per avviare un profondo e radicale cambiamento: riuscire a fare chiarezza, carte dello Stato alla mano, sulle scelte politiche ormai assunte e quanto mai drammatiche evitando di far credere – come sempre avviene in campagna elettorale – ai cittadini calabresi che il problema è risolto o, ancora peggio, che sia anche solo stato affrontato. (fp)