I consiglieri regionali del Pd, Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci, hanno evidenziato come «purtroppo siamo costretti a registrare che è avvenuto quanto avevamo già preannunciato qualche giorno fa, depositando anche un’apposita interrogazione in Consiglio regionale per avere chiarimenti dalla giunta in ordine allo stato di avanzamento dei lavori per la realizzazione del nuovo ospedale della Sibaritide che si aspetta fin dal 2013».
«Le dimissioni di Petrone – hanno proseguito i consiglieri Bevacqua e Iacucci, firmatari dell’interrogazione che aspetta ancora risposta da parte della giunta regionale e che paventava appunto le dimissioni del project manager – aumentano ancora le nostre preoccupazioni in ordine alla realizzazione del nuovo ospedale che rimane sempre in attesa dell’approvazione della perizia di variante sanitaria e tecnologica e del Piano economico finanziario».
«Come abbiamo già evidenziato con l’interrogazione – hanno ricordato – una volta approvato il piano, serviranno almeno sei mesi per stipulare i contratti principali con i fornitori primari ed approvvigionare i materiali principali che vedranno un considerevole aumento dei costi sia per l’adeguamento dell’opera che per l’aumento dei prezzi delle materie prime che si sono quadruplicati dopo la pandemia e la guerra scoppiata in Ucraina».
«In una situazione così complessa – hanno detto ancora i consiglieri dem – Petrone, originario di Rossano, rappresentava un vero e proprio punto di riferimento per la realizzazione dell’opera ed era stato garanzia di affidabilità e celerità dei lavori. Adesso, con le sue dimissioni, il cantiere del costruendo nuovo ospedale della Sibaritide rischia di subire uno stop ancora più lungo, rispetto ai lunghi tempi già calcolati».
«La risposta in ordine alla nostra interrogazione da parte del governo regionale – hanno aggiunto – diventa ancora più urgente, così come diventa indispensabile che sia fatta chiarezza sia in ordine alle dimissioni di Petrone che ai tempi con i quali si procederà alla sua eventuale sostituzione, se la sua decisione dovesse essere irrevocabile».
«I cittadini non possono continuare a subire disagi – hanno concluso – e a vedere messo a rischio il proprio diritto alla salute anche in considerazione al depotenziamento delle altre strutture sanitarie del comprensorio di Corigliano Rossano». (rcs)