L'ASSESSORE DE CAPRIO (CAPITANO ULTIMO) PUNTA A COSTITUIRE IL GRAN PARCO NAZIONALE DELLA CALABRIA;
Parco Nazionale dell'Aspromonte

Parchi terrestri e marini, nasce l’idea di rete.
Le risorse più preziose, il volano della ripresa

di SANTO STRATI – Avessimo sbagliato regione? Noi e, crediamo neanche i calabresi, non eravamo abituati a una così graditissima efficienza del governo regionale. Prima i provvedimenti, poi gli annunci. Se voleva la presidente Jole stupirci con gli effetti speciali, ci sta riuscendo con i suoi assessori che stanno mostrando cosa significa “esecutivo del fare“. Qualche giorno fa  parlato della necessità di soldi veri per le imprese calabresi, il giorno dopo sono stati trovati 150 milioni, mica noccioline!, grazie all’assessore Fausto Orsomarso. La presidente Jole Santelli aveva nominato, presentandolo con un colpo di teatro a Montecitorio, il capitano Ultimo all’ambiente, e il buon Sergio De Caprio, zitto zitto, dal giorno del suo insediamento, ha preparato un altro ottimo siluro lanciando l’idea di un grande unico parco nazionale della Calabria, pur nel rispetto delle tre magnifiche realtà (Pollino, Sila e Aspromonte) e ponendo la massima attenzione alla aree protette. L’idea nella sua semplicità è straordinaria: il grande potenziamento del sistema parchi (che comprende anche le riserve marine) per mantenere l’equilibrio ambientale e costruire, nel contempo, un’offerta turistica/culturale di grande suggestione.

Certo, parlare di ambiente e sviluppo turistico mentre infuria il contagio potrebbe apparire di cattivo gusto, ma occorre cominciare a subito a pensare al dopo, mettere in atto tutto quello che serve per farci trovare preparati quando tutto sarà finito. Perché, sia chiaro, ha da passà ‘a nuttata, come diceva il grande Eduardo. Essere pronti soprattutto in un ambito, quello ambientale, che bisogno di cure e attenzioni eccezionali, visto che l’ambiente e il paesaggio, insieme con la cultura, sono le nostre più grandi risorse. Quelle che permetteranno di “ricostruire”. Quelle che potranno costituire il vero volano della crescita.

Dei 150 milioni per le aziende (messi in discussione, in maniera infelice, dal capogruppo pd alla Regione Mimmo Bevacqua sostenendo che non ci sono i fondi, senza prima informarsi) abbiamo già detto. Di questa idea di fare rete per i parchi naturali (terrestri e acquatici), invece, vogliamo approfondire oggi perché l’assessore De Caprio ha mostrato di avere le idee chiare e le ha condivise, in teleconferenza con i presidenti o i responsabili dei tre parchi calabresi

Leo Autelitano che è il presidente del Parco Aspromonte ha detto a calabria.live di essere favorevolmente impressionato dalla capacità operativa dell’assessore per potenziare il sistema parchi. Significa, in poche parole, mettere in rete le risorse e muoversi con un unicum che raccoglie ogni iniziativa e ogni provvedimento che riguardano le aree protette. Autelitano è di nuovo Presidente da appena due mesi, nominato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa mentre stava per scoppiare l’emergenza coronavirus. Ma era già stato presidente dell’Ente Parco tra il 2007 e il 2012. Le buone idee di allora le sta rispolverando (prima fra tutte quella del “Cammino della fede”  sulle orme dei monasteri basiliani che nell’anno 1000 in Calabria erano quasi 1400 e di cui rimangono affascinanti vestigia). L’idea della spiritualità da abbinare alla montagna è suggestiva e di sicura attrazione. E soprattutto può affiancare i due grandi progetti già avviati: quello della ciclovia e quello della sentieristica sul vecchio tracciato Italia, che dal Pollino finisce in Aspromonte.

È utile sapere che dal 1968 fino al 2002 c’era un ente parco univoco che raggruppava la Sila e l’Aspromonte. Poi si è aggiunto il Pollino e i tre, meravigliosi, parchi calabresi hanno cominciato a muoversi in autonomia. Non è un ritorno al passato, anzi è il superamento di lacci e lacciuoli che potrebbero limitare le potenzialità di sviluppo dei territori legati ai parchi.

Domenico Pappaterra
Domenico Pappaterra, presidente del Parco Nazionale del Pollino

Esprime soddisfazione il presidente del Parco del Pollino, Domenico Pappaterra per l’iniziativa dell’assessore, colonnello De Caprio: «Mi pare – ha detto a calabria.live – di grande significato perché intanto esalta il ruolo delle aree protette nella nostra regione e soprattutto assegna loro un ruolo strategico rispetto anche alle politiche di crescita e di sviluppo. Oltre che naturalmente per continuare a svolgere quella che è una grande azione legata alla tutela della straordinaria biodiversità che in tutti i parchi della Calabria e nelle aree protette è detenuta e conservata. Un plauso, quindi, all’esecutivo. Soprattutto – dichiara Pappaterra – mi piace anche l’idea che – devo dire la verità – già da tempo insieme con gli altri colleghi presidenti di parco stavamo perseguendo, di far diventare quello delle aree protette un vero e proprio sistema, nel senso che ormai è anacronistico, anche alla luce dell’ultima crisi, parlare dei singoli parchi o esaltare le buone pratiche o le belle azioni che in ogni parco si sviluppano. Oggi bisogna ragionare come sistema globale e quindi, da questo punto di vista, tutta la dorsale appenninica calabrese può rappresentare, senza dubbio, un grande volano di crescita nell’ambito di un’offerta da parte della nostra regione, in cui ci sono i borghi, c’è il mare, ci sono i grandi tessuti urbani, c’è lo straordinario paesaggio, di questo grande polmone verde che dal Pollino, attraverso la Sila, le Serre, arriva fin giù in Aspromonte. Da questo punto di vista l’assessore De Caprio credo abbia colto nel segno».

– Ci sono risorse nuove per progetti già avviati?

«Come Federparchi Calabria – dice Pappaterra a calabria.live –, con la passata amministrazione, abbiamo sviluppato un importante lavoro che ha dato una forte attenzione ai parchi calabresi perché per la prima volta quasi 30 milioni di euro che erano parcheggiati senza utilizzo in una misura del Por sono stati destinati ai parchi attraverso una proceduta negoziata, quindi non abbiamo neanche dovuto partecipare ai bandi. Invece abbiamo individuato alcuni progetti strategici, come quello della grande rete sentieristica che dal Pollino arriva fino all’Aspromonte lungo un tracciato principale che era il vecchio sentiero Italia ma con una serie anche di collegamenti secondari che vanno ad esaltare tanti altri sentieri importanti della nostra regione. Un progetto che è coordinato dal Parco dell’Aspromonte. L’altro grande progetto, invece, riguarda la Ciclovia dei Parchi, che è coordinato dal Parco del Pollino: sono già state fatte le gare d’appalto, purtroppo la crisi del coronavirus ha bloccato l’avvio dei lavori, ma siamo in una fase in cui attraverso la dorsale della vecchia statale 19 delle Calabrie stiamo per realizzare questa importantissima infrastruttura verde. Il Parco della Sila, invece, ha coordinato un significativo piano di marketing territoriale: per la prima volta i tre Parchi si presentano in tutte le grandi fiere turistiche per veicolare un messaggio unitario in termini di promozione turistico-ambientale e culturale dei loro territori».

– Il presidente del Parco d’Aspromonte Leo Autelitano – che condivide il suo entusiasmo per l’iniziativa dell’assessore De Caprio – rilancia, a sua volta, un vecchio progetto, quello cosiddetto del “cammino delle fede” che vuol individuare il percorso di spiritualità e di cultura sulla traccia dei monasteri basiliani in Calabria…

«La proposta e la suggestione che introduce Autelitano – dice Pappaterra – credo debba essere colta e questa potrebbe essere una delle prime azioni che potremmo negoziare col nuovo governo regionale della Calabria, perché questo itinerario che Autelitano propone lungo i vecchi monasteri basiliani, un po’ ripristinando quella che erano le vie della fede, io credo possa avere un significato importante e merita la dovuta attenzione».

– In questa rete dei parchi entra anche la Rete marina protetta…

«Questo è un connubio che va esaltato. Noi siamo, come dire, portati a parlare un po’ per deformazione dei parchi calabresi, mi riferisco ai parchi terrestri, ma non dimentichiamo che in Calabria c’è la grande riserva di Isola Capo Rizzuto, la riserva della foce del Crati e della diga di Tarsia, e sono stati accorpati in un unico ente gli ex parchi costieri che erano quelli delle zone rivierasche. Per questa ragione, è intelligente e di grande prospettiva l’idea di mettere in campo un prodotto con due possibilità di offerta, una la montagna, l’altra la grande risorsa marina.  Il mare che nella nostra terra continua a predominare. Del resto, è evidente: più di 700 km di costa meravigliosa e un mare splendido non possono che essere oggetto di questa nostra offerta turistica, però non c’è dubbio che adesso il visitatore, il fruitore, il turista potenziale ama anche differenziare la sua vacanza e cerca anche di diversificarla. Si gode il mare e il sole, ma sappiamo che vuole anche conoscere il nostro entroterra, nella sua naturalità, nei suoi paesaggi, nei suoi borghi, nella sua enogastronomia, nelle sue attività sportive, ovviamente parliamo di sport eco-compatibili. La nostra è una terra dotata di tutte queste potenzialità. Certo, oggi, in piena emergenza sanità può apparire anacronistico parlare di tutto ciò, ma noi dobbiamo augurarci che superata la crisi avremo a che fare indubitabilmente con la necessità di rilanciare l’economia di tutti i nostri territori. Occorre pensare già da ora a come ripartire nel settore del turismo e dell’agricoltura di qualità che sono settori trainanti per la nostra terra. A quell’appuntamento dobbiamo essere tutti quanti pronti e preparati».

Autelitano nel ricordare i tesori basiliani presenti già solo nel territorio aspromontano (ma ci sono tracce in tutta la Calabria), fa presente che occorre riscoprire queste importanti radici: è un elenco straordinario che farà coniugare il sacro con la naturalità dell’ambiente. Nell’ottica di sfruttare queste risorse come volano per attrarre visitatori e creare nuova occupazione (quanti giovani potranno trovare lavoro in questo ambito?) Autelitano mette l’accento sul rapporto Ecotour del 2012 sul Parco d’Aspromonte, poche presenze in assoluto, ma fortissima percentuale di stranieri. È su di loro che andrà modulata l’offerta turistico-ambientale-culturale (e spirituale). Ne prenda nota, capitano Ultimo. Il primo ad aver iniziato, dopo appena qualche settimana, a rivoluzionare l’assessorato all’Ambiente. Ne avevamo proprio bisogno. (s)