C’èn anche la Calabria al Festival di Sanremo, con il suo album Planetario, con cui ha vinto la Targa Tenco.
Il 21 ottobre, dunque, Voltarelli sarà sul palco dell’Ariston di Sanremo, assieme alle migliori espressioni della canzone italiana, da Enrico Ruggeri a Madame, da Samuele Bersani ai Fratelli Mancuso, per riproporre parte di questo fortunato album in cui il cantore della Sibaritide ha deciso di misurarsi con i grandi della canzone internazionale, da Jacques Brel a Bob Dylan, da Leo Ferré a Vladimir Vysotskij, offrendo una superba prova delle sue doti di interprete, capace di modulare la forza espressiva della sua voce su diversi registri narrativi, dalla canzone intimista al canto di protesta.
Ma ciò che rende unico questo suo nuovo cimento discografico, il quinto nella sua carriera da solista, è il fatto che altri giganti del dire in musica cantano assieme a lui, a due voci, i loro brani che acquistano così un sapore del tutto nuovo, da Silvio Rodríguez a Joan Manuel Serrat, da Amancio Prada ad Adriana Varela, da Joan Isaac a Luis Eduardo Aute.
«Planetario è una mappa sentimentale di incontri e grandi amicizie raccontate da canzoni senza tempo», ha dichiarato il cantautore calabrese.
«Mi ha offerto – ha aggiunto – l’opportunità di condividere tutti i miei viaggi attraverso canzoni fuori dalle mappe seriali. Con queste canzoni riassumo anni di incontri umani e artistici ma Planetario è molto di più: è un coraggioso manifesto di una libertà espressiva che va oltre confini e frontiere, appartenenze e malintese identità».
Ritagliato su misura delle esperienze di vita e di arte di Voltarelli ma ideato e avviato in Spagna nel corso di alcuni suoi concerti, Planetario è infatti un progetto ambizioso che, dalla Catalogna, si propone di rinnovare la lezione di Amilcare Rambaldi attorno alla fecondità dell’incontro tra artisti di nazionalità diverse. Prodotto da Cose di Amilcare, muove pertanto in direzione contraria a sovranismi e colonizzazioni musicali e rimanda a una geografia dell’anima che si estende dalle distese di ulivi della Sibaritide ai porti del Nord Europa, supportando artisti e musicisti con traduzioni di grande raffinatezza. (rrm)
In copertina, foto di Angelo Trani