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Lo stemma del COmune di Reggio Calabria

Per il Tar le elezioni reggine sono “regolari”: respinto il ricorso a seguito dei “brogli”

Il ricorso principale contro le elezioni del Comune di reggio dello scorso settembre è «irricevibile in quanto depositato oltre il termine decadenziale di trenta giorni dalla proclamazione degli eletti prescritto». E poi le argomentazioni dei ricorrenti «non valgono a giustificare il sovvertimento del rito elettorale». In questo modo Falcomatà e la sua Giunta possono tirare un sospiro di sollievo e il Tribunale amministrativo regionale si libera di una brutta gatta da pelare. La parola passerà, probabilmente al Consiglio di Stato e le polemiche- si può immaginare – saranno roventi, dall’una e dall’altra parte. Gli eletti a Palazzo San Giorgio difenderanno la legittimità della loro presenza, quanti hanno fatto ricorso (Vincenzo Battaglia, Fortunato Stelitano, Luigi Catalano, Maurizio Ferraro, Fabrizio Crea e Roberto Castaldo a nome di “Nuova Italia Unita”) restano amareggiati e basiti.

In attesa delle motivazioni può bastare il dispositivo: la gravità delle condotte contestate agli indagati nell’inchiesta sui brogli elettorali emersi in sede di indagini penali» non è «tale da implicare necessariamente la decisione da parte del giudice amministrativo di far rinnovare le elezioni elettorali». In altri termini, secondo i giudici amministrativi, le 100 schede elettorali “falsificate (come emerge dalle indagini della procura) non sono sufficienti a inficiare «le operazioni di voto» del Comune di Reggio».

La decisione del Tar di dichiarare irricevibile il ricorso principale era la sentenza più temuta dai ricorrenti: non importa, a quanto pare, che il ricorso sia stato presentato solo a seguito degli arresti e quindi dell’emergere di probabili “brogli” elettorali, andava presentato – come prescrive la legge – entro 30 giorni dalla proclamazione degli eletti.

Soddisfazione è stata espressa dai capigruppo della maggioranza di Palazzo San Giorgio: «I due dispositivi scrivono nero su bianco la parola fine sulla lunga ed estenuante sequela di polemiche strumentali cui abbiamo assistito, in silenzio e con grande rispetto delle istituzioni giudiziarie, negli ultimi mesi. Il tar dichiara l’inammissibilita del ricorso, ed entra nel merito della questione, precisando l’autonomia del processo amministrativo da quello penale, circoscrivendo le presunte irregolarità ad un numero di casi non rilevante ai fini del risultato elettorale complessivo che ha visto partecipare quasi 100mila elettori che hanno certificato la vittoria della coalizione oggi alla guida di Palazzo San Giorgio».

Secondo Nuccio Pizzimenti presidente  dell’associazione reggina “Cittadini per il Cambiamento” il T.A.R. non è entrato nel merito dei brogli, ma si è limitato prettamente e semplicemente ad esprimersi solo sui tempi di legge  idonei alla presentazione del ricorso. «Adesso – si legge in una nota –, ci aspettiamo, che le indagini della magistratura ordinaria inchiodino alle loro responsabilità penali tutti i complici del sistema-Castorina, perché – (stando alle carte della Magistratura), – non è pensabile, – (anche perché non ci crede nessuno), – che la Sinistra tenti di tirarsene fuori con “Io non sapevo nulla!”. Tutto ciò – dichiara Pizzimenti – mortifica l’intelligenza del popolo reggino, oltre che il dettato Costituzionale, che sancisce all’art.1 “la Sovranità popolare spetta al popolo”. (rrc)