Alla prossima seduta del Consiglio regionale, in programma il 25 luglio, sarà discussa la mozione dei consiglieri Antonio Lo Schiavo e Antonello Talerico sull’Autonomia speciale per il Polo museale di Crotone-Capo Colonna.
Attraverso tale mozione i promotori chiedono alla massima assemblea regionale di impegnare formalmente la Giunta regionale a promuovere l’assegnazione di “Autonomia speciale al Museo archeologico nazionale di Crotone ed al Museo e Parco archeologico nazionale di Capo Colonna”, attraverso una richiesta rivolta alla Direzione regionale musei e quindi al ministero della Cultura.
Nel testo del documento si cita anche il possibile accorpamento del Parco archeologico di Capo Colonna a quello di Sibari, cui potrebbe seguire la soppressione della Soprintendenza Abap di Catanzaro e Crotone.
Entrambe eventualità da scongiurare a parere di Lo Schiavo e Talerico che, altresì, evidenziano l’importanza del Polo museale crotonese chiedendone, appunto, il riconoscimento dell’Autonomia speciale sostenendo così l’analoga iniziativa assunta dal Consiglio comunale pitagorico.
Alla base della richiesta vi sono anche, ricordano i due esponenti di Palazzo Campanella, le gravi criticità gestionali che «evidenziano la situazione di degrado in cui versa in particolare il Parco di Capo Colonna, caratterizzata dalla proliferazione a dir poco invasiva della vegetazione; la stessa circostanza -– aggiungono – si registra nell’area spettacoli (teatro), localizzata dietro il museo, e nel Giardino di Hera, interno alla struttura museale, impraticabili per la presenza di vegetazione esageratamente alta».
Quindi, si fa presente che «l’inquadramento amministrativo dei musei pitagorici determina una competenza diretta per quanto attiene interventi di manutenzione, anche ordinaria, alla Direzione regionale musei Calabria; questo status di dipendenza organizzativa mal si concilia con le esigenze di tutela del patrimonio archeologico di uno dei siti più importanti del Meridione ed è pertanto necessario adoperarsi per porre rimedio alle carenze organizzative dei musei e di manutenzione del Parco archeologico».
Per Lo Schiavo e Talerico «scenari positivi, viceversa, potrebbero realizzarsi con il conferimento dell’autonomia, pienamente crotonese, per il Parco e i Musei e le strutture già annesse come la Fortezza di Le Castella, anche in considerazione degli sforzi di natura finanziaria e progettuale che attualmente sono in itinere».
I componenti del Gruppo misto ricordano, infine, che «ai sensi dell’articolo 14, comma 2, del Decreto legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, ‘gli istituti e luoghi della cultura statali e gli uffici competenti su complessi di beni distinti da eccezionale valore archeologico, storico, artistico o architettonico, possono essere trasformati in soprintendenze dotate di autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e nel rispetto delle dotazioni organiche’».
«Il Museo archeologico nazionale di Crotone ed il Museo e Parco archeologico nazionale di Capo Colonna – hanno concluso – rientrano senza dubbio tra i luoghi della cultura indicati dalla norma». (rrc)