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Nino Spirlì, Pietro Salini e Nello Musumeci

Ponte, a breve incontro dei governatori di Calabria e Sicilia con Pietro Salini

A breve è previsto un incontro a Catania tra i governatori di Calabria e Sicilia, rispettivamente Nino Spirlì, attuale presidente pro-tempore della Regione Calabria, e Nello Musumeci presidente della Regione Sicilia, con il ceo di Webuild, l’ing. Pietro Salini, per fare il punto sulla questione Ponte sullo Stretto. In questi ultimi giorni il tema è tornato di stretta attualità, tra le solite parole al vento dei politici nazionali e la convinzione, nel territorio, che l’opera sia davvero strategica per il rilancio di tutta l’area dello Stretto e dell’economia delle due sponde.

Durante l’incontro, l’ing. Salini dovrebbe ufficializzare la posizione di Webuild (la società che ha assorbito Impregilo, general contractor dell’opera), confermando quanto, in maniera informale circola da tempo: la Webuild è pronta ad assumersi tutti i costi per la realizzazione del Ponte, lasciando allo Stato gli oneri accessori delle opere complementari: in soldoni parliamo di 4 miliardi di euro per la società che dovrebbe realizzare l’opera e 2 miliardi di opere accessorie a carico della collettività. Non servono quindi le risorse del Recovery Fund, ma è necessaria una chiara volontà politica dell’esecutivo Draghi: il presidente del Consiglio non si è espresso a proposito del Ponte, al contrario di alcuni suoi ministri che continuano con tecniche dilatorie, anche se il viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli, in questi due giorni di visita calabrese ha manifestato pieno consenso alla realizzazione dell’opera, almeno da parte della Lega e della coalizione di centro destra. Anche a sinistra crescono le prese di posizioni favorevoli, come quelle del sen. Ernesto Magorno e la senatrice Silvia Vono di Italia Viva, e della deputata dem Enza Bruno Bossio.

A questo incontro sarebbe estremamente importante la partecipazione dei sindaci e degli amministratori locali dei comuni interessati, a partire dalle città metropolitane di Messina e Reggio, fino alle altre realtà territoriali: c’è da aspettarsi che sia Spirlì che Musumeci provvedano a invitare i primi cittadini e gli assessori dell’area dello Stretto, in modo da cogliere osservazioni e suggerimenti per la migliore riuscita del progetto. Progetto che – ricordiamo – è pronto da dieci anni ed è immediatamente esecutivo se solo si sbloccano le posizioni ambigue e soprattutto intransigenti di alcuni esponenti dell’esecutivo e di movimenti no-ponte. Come ha dichiarato da Barbara Palombelli Pietro Salini parlando del Ponte, «sono in ballo 100mila posti di lavoro, di cui almeno trentamila solo quest’anno se si dà l’avvio all’opera».

La competenza dei progettisti italiani avrebbe modo di mostrare al mondo l’altissimo livello di capacità realizzativa con un’opera straordinaria che, senza “distruggere” l’ambiente – come sostengono i movimenti contrari al Ponte – cambierebbe totalmente lo scenario dello Stretto, con l’attraversamento stabile dello Stretto e l’innegabile attrazione turistica che verrebbe ad esercitare nei confronti di turisti di tutto il mondo. (rrm)