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Porto di Gioia Tauro, la Lega calabrese sfida il Pd: «Solleciti Gentiloni»

«E’ emblematico che nelle stesse ore in cui a Roma il vicepremier Matteo Salvini zittiva per sempre la propaganda contro il Ponte sullo Stretto, al porto di Gioia Tauro il nostro europarlamentare Valentino Grant dava una lezione di coerenza a quei partiti che con una mano hanno votato a favore di scelte scellerate contro lo sviluppo della Calabria e con l’altra erano là, nella stessa piazza, per stracciarsi le vesti illudendosi di prendere in giro il popolo».

E’ quanto dichiara Roy Biasi, responsabile regionale Enti Locali della Lega, all’indomani della manifestazione di protesta contro la norma con cui Bruxelles tassa i vettori navali per le emissioni nocive prodotte.

«Si è trattato – prosegue il dirigente della Lega che è anche sindaco di Taurianova – di una grande mobilitazione che, al fianco delle istituzioni che l’hanno organizzata e delle forze sociali che l’hanno sostenuta, ci ha visto partecipare a testa alta e senza doppiezze assieme al nostro rappresentante a Strasburgo, inneggiando sì alla necessaria unità che ora occorre trovare per cancellare le scelte ideologiche che penalizzano il primo porto italiano per traffico di container, senza però tacere sull’ecofollia di cui ancora una volta le sinistre hanno dato prova».

Biasi ricorda inoltre che «il gruppo parlamentare Identità e Democrazia, a cui aderisce la Lega, non ha votato la direttiva che dal gennaio prossimo obbligherà le compagnie di navigazione ad aderire al sistema di tassazione per compensare gli effetti nocivi della produzione di Co2, coerentemente con la visione pragmatica che sul tema della transizione ecologica il segretario Matteo Salvini sta impostando pure nel suo ruolo di governo, ma ciò evidentemente non è bastato visto che ieri in piazza non hanno rinunciato a sfilare anche i rappresentanti regionali della sinistra a cui, a questo punto, ha fatto bene il governatore Roberto Occhiuto a ricordare che, dopo la svolta ottenuta dal governo Meloni nella riunione dei ministri europei dell’Ambiente, la speranza di ottenere una moratoria che salvi il porto di Gioia Tauro dalla crisi passa dalle scelte che farà il commissario Paolo Gentiloni, espressione della maggioranza che ha voluto questa tassazione nemica dell’economia europea».

Per Biasi «coerenza vorrebbe che il Pd, adesso, in nome della unità vera che la Calabria ha manifestato sul tema, si rivolgesse direttamente a lui essendo responsabile degli Affari economici dell’Ue, ribadendogli il ruolo straordinario che nello shipping europeo ha il porto calabrese e la crisi mortale che rischia nel caso in cui la tassazione rimanesse nell’attuale configurazione che favorisce i porti di scalo concorrenti sulla costa africana del Mediterraneo». (rrc)