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Quattro ricercatrici calabresi al congresso di Lisbona sulla ricerca oncologica

Quattro ricercatrici calabresi al congresso di Lisbona sulla ricerca oncologica

di FRANCO CACCIASono 4 donne, giovani, determinate e preparate, a portare in alto il nome della Calabria nel settore della ricerca contro il cancro. Nei giorni scorsi si è tenuto a Lisbona il Congresso Annuale 2025 dell’Associazione Europea per la Ricerca sul Cancro (EACR 2025), un congresso dedicato alla ricerca oncologica di base, in cui i massimi esperti mondiali si sono confrontati sui progressi nel campo della cura di una delle principali cause di morte che affligge da decenni le popolazioni del pianeta. Le ricercatrici sono, Giada Juli, dottore di Ricerca in Biologia Cellulare e Molecolare-Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica-UMG; Nicoletta Polerà, Dottore di Ricerca-Istituto di Ricerca Biomedica ed Innovazione (IRIB) e Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); Mariamena Arbitrio, Farmacologo Clinico Ricercatore IRIB-CNR- Catanzaro; Emanuela Altomare, Dottore di Ricerca Dipartimento di Scienze della salute-UMG.

Nel corso dei lavori le ricercatrici calabresi hanno presentato i risultati di ricerche realizzate tra l’Università Magna Graecia, laboratorio di oncologia medica diretta dai proff P. Tassone e P. Tagliaferri in collaborazione con la Fondazione BIT di Roma, presieduta dal prof. G. Nisticò.  I temi oggetto dei lavori presentati hanno riguardato i nuovi approcci terapeutici per la cura del melanoma con l’inibitore di un microRNA ed un anticorpo monoclonale per immunoterapia. L’altra ricerca presentata è stata ancora più identitaria, come si evince dal titolo della presentazione scientifica: gli effetti degli estratti polifenolici dell’olio di oliva calabrese per la cura dell’Alzheimer. Il successo di queste quattro ricercatrici è motivo di speranza per la ricerca oncologica, ma anche un prezioso attestato di riconoscimento per le università di provenienza e per l’intera Calabria. Questi riconoscimenti internazionali non solo aprono nuove opportunità di collaborazione e finanziamento per i loro progetti, ma servono anche da ispirazione per le future generazioni di scienziati calabresi. La storia di queste quattro ricercatrici calabresi è una testimonianza del fatto che con la passione per la conoscenza e l’impegno costante, anche dalla Calabria, possono arrivare contributi ed innovazioni concrete capaci di fare la differenza nel progresso scientifico e nella lotta contro malattie complesse come il cancro e nelle moderne metodologie di assistenza ai pazienti.

La loro presenza a un congresso di tale rilevanza, come l’EACR 2025, non è solo un riconoscimento personale, ma un segnale forte del potenziale scientifico che la regione può esprimere. L’auspicio è che risorse di tale livello possano essere adeguatamente valorizzate dalle università calabresi in cui si sono formate ed in cui sognano di continuare a dare il loro contributo scientifico.  (fc)