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Giuseppe Falcomatà

Rapporto Intimidazioni agli Amministratori Locali, Falcomatà: Bollettino indegno di un paese civile

Il sindaco di Reggio e responsabile Mezzogiorno Anci, Giuseppe Falcomatà, ha commentato il rapporto di Avviso Pubblico sulle intimidazioni agli amministratori locali, sottolineando che «è necessario intervenire con forza ed urgenza, promuovendo iniziative a tutela di chi si assume l’onore di governare la cosa pubblica rappresentando la propria comunità nelle istituzioni locali».

«Un vero e proprio bollettino di guerra indegno di un paese civile» lo ha definito il responsabile Mezzogiorno Anci il decimo rapporto di Avviso Pubblico, in cui emerge che «sono 465 quest’anno le intimidazioni riconosciute, tra violenze e minacce, spesso anche a mezzo social, nei confronti degli amministratori pubblici».

«Un dato – ha commentato Falcomatà – che nonostante sia ancora più acuto al sud Italia, è ormai da considerare una vera e propria emergenza a livello nazionale, peraltro sottostimato considerando che spesso chi si trova in queste situazioni evita di renderle pubbliche, magari per non minare la serenità familiare».

«Non è un caso – ha spiegato Falcomatà – che sia sempre più complicato trovare persone che vogliano farsi carico di amministrare la cosa pubblica. L’ultimo episodio, proprio sul territorio metropolitano di Reggio Calabria, riguarda l’incendio alle auto di un consigliere comunale, Domenico Catalano, e di suo figlio, a pochi passi dal Municipio di Siderno, nel cuore della Locride, proprio alla vigilia dell’insediamento del primo Consiglio comunale dopo lunghi anni di commissariamento per mafia».

«Andando avanti cosi – ha concluso il sindaco – il rischio è che le persone oneste e perbene si allontanino dalla gestione della cosa pubblica. Di questo passo non ci sarà più nessuno a voler fare il sindaco o il consigliere comunale, soprattutto nei piccoli centri di periferia dove si combatte quotidianamente per garantire i diritti della propria comunità». (rrc)