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REGGIO CALABRIA – I marinai Amni sbarcano a Messina

di COSIMO SFRAMELI – Una delegazione del Gruppo Amni di Reggio Calabria, guidata dal suo Presidente S.T.V. Sabrina Martorano, è sbarcata nella città dello Stretto per incontrare il socio Cmt T.V. Daniele Caruso presso la Base Navale sulla nave Panarea. Nella stessa giornata i soci reggini hanno visitato il Faro di Montorsoli e il Forte di San Salvatore ubicati sul bastione avanzato del porto di Messina, ricevendo una straordinaria accoglienza.

Per l’occasione, il comandante della nave ha spiegato le funzioni della Moto Cisterna Costiera, adibita al trasporto di una quantità massima di 550 tonnellate di combustibile, descrivendone le caratteristiche e gli spazi ristretti. Condiviso a bordo il rancio con i commilitoni, il Gruppo reggino dei Marinai d’Italia ha poi approfondito la visita conoscitiva e culturale dell’Arsenale militare del Forte e del Museo storico, nonché del monumento alla Madonna della Lettera, del Faro Montorsoli e del Museo dei fari e segnalamenti.

Accompagnati dal 1° Lgt Giovanni Bonfiglio, storico e profondo conoscitore delle strutture militari siciliane, hanno altresì visitato il Forte San Salvatore, fortezza situata all’ingresso del Porto di Messina, costruito tra il 1537 e il 1540 su ordine di Carlo V. Esso si trova sulla penisola di San Raineri, che caratterizza il grande Porto naturale di Messina. La fortezza è stata utilizzata per scopi difensivi per la sua posizione strategica importantissima. Il Forte è una struttura articolata che si protrae sopra il livello del mare e sotto l’acqua, tanto che, nel percorrere il sentiero pedonale interno all’infrastruttura, si attraversa una zona piena d’acqua da cui si può osservare l’alta e la bassa marea. Da qui subacquei e palombari possono immergersi per soccorrere o attaccare navi nemiche.

Il fascino del Monumento della statua dorata della Madonna della Lettera, sopra la fortezza, è stato realizzato nel 1934 dall’artista Tore Edmondo Calabrò. La tradizione tramanda che fu San Paolo a convertire la gente della città e permettere a pochi messinesi di seguirlo in Palestina per incontrare la Madonna, ritornando in città con una ciocca di capelli, custodita in un galeone d’argento all’interno del Duomo di Messina ed esposta nel giorno della festa del Corpus Domini per rinnovare l’ex voto di invocare la protezione della città.

Tanta forza emana la Torre di Lanterna del Montorsoli detto “Faro Montorsoli”, dal nome dell’architetto Giovanni Angelo Montorsoli che nel 1554 lo progettò su commissione di Juan Carlo della Vega. Si tratta di un esempio di fortificazione difensiva e di segnalamento a pianta quadrata e di altezza complessiva di 41 metri, ristrutturata nel XVIII secolo, con l’aggiunta di un torrione ottagonale. La Torre è posta sul sito di un antico monastero basiliano, luogo di ritiro e di preghiera di San Ranieri, figura esemplare per la città. La sua storia è stata presentata egregiamente ai visitatori dal guardiano del Faro Giovanni Bonomi, che ha saputo rappresentare dettagli inediti della sua storia di famiglia, coinvolgendo e partecipando i Marinai in visita. (rrc)