Il gruppo consiliare della Lega punta il dito contro il sindaco Giuseppe Falcomatà. «Non abbiamo più parole per descrivere la deriva etica, politica ed amministrativa che sta caratterizzando il ritorno del sindaco Falcomatà sugli scranni di Palazzo San Giorgio – è scritto in una nota – Pare non esista più un limite all’indecenza politica delle scelte compiute da Falcomatà in questi tre mesi. La Giunta, diventata terreno di scontro tra sindaco e maggioranza, è ancora oggi impossibilitata ad operare e non si sta riunendo per via della violazione delle norme sulla pari opportunità previste dalla Legge Del Rio. Altro che bene comune. È tutto fermo: i cantieri, la cultura, la partecipazione, i fondi comunitari stanziati e non spesi. Anche il Welfare è fermo e senza indirizzo politico e persino le fasce più fragili della popolazione sono senza risposte. Ma la cosa davvero intollerabile è che è tutto fermo, tranne gli incarichi di staff».
Poi i leghisti accusano il sindaco per alcune assunzioni: «È delle ultime ore la pubblicazione sull’albo pretorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria del Decreto del Sindaco n. 2 del 15.01.2024, con il quale viene assunto il figlio di un consigliere comunale di maggioranza del Comune di Reggio Calabria. No, non è una cosa normale. È qualcosa, che letta insieme alla totale indifferenza del sindaco nei confronti della sofferenza della città, desta sentimenti di pubblico sdegno da ogni punto di vista. Si tratta, infatti, di scelte inopportune dal punto di vista etico, politico, giochi di potere che suonano come schiaffi in pieno volto a tutti i figli di questa terra, spesso madri e padri di famiglia, costretti a migrare o a fare sacrifici immani per trovare un lavoro, magari part time».
«Ma come? – si chiede la Lega – Non era proprio Falcomatà a dire che con lui questa sarebbe stata la città nella quale si va avanti non perché si conosce qualcuno, ma perché si conosce qualcosa? Salvo poi assumere nello staff parenti di consiglieri comunali di maggioranza. Lungi da noi sindacare le competenze, le attitudini e le capacità di chi viene assunto, ma ci chiediamo cosa possa aver indotto il Sindaco a compiere un’operazione così spregiudicata e scellerata. Forse sarà stata la necessità di puntellare la maggioranza, assicurandosi i voti favorevoli di qualche Consigliere in occasione della mozione di sfiducia che andrà discussa in Consiglio Comunale. Che indipendenza può avere un consigliere comunale il cui figlio viene assunto in uno staff? Come può assumere decisioni libere, nell’interesse della città? Come può un sindaco determinare tutto ciò? È inaccettabile, da ogni punto di vista. La Città metropolitana, inoltre, viene usata nel peggior modo, un ente pubblico sfruttato per compensare gli squilibri politici, economici ed amministrativi di Palazzo San Giorgio, esattamente come è successo per il cosiddetto “Natale metropolitano”».
«Sembra non esistere più un limite a questa deriva etica e politica – conclude la Lega – che avvolge ormai le scelte del sindaco e l’agire di questa amministrazione. Noi, come consiglieri della Lega, dopo aver contribuito assieme a tutta la coalizione di centrodestra a presentare la mozione di sfiducia, non intendiamo avallare l’agire di questo sindaco e di questa amministrazione, che sembra ormai aver fatto di Palazzo San Giorgio il centro dei propri interessi personali». (rrc)