I consiglieri di Forza Italia Giuseppe Zampogna e Domenico Romeo, insieme a quelli della Lega Antonino Minicuci e Armando Neri vanno all’attacco del sindaco Giuseppe Falcomatà.
«Quanto letto in diversi articoli di stampa relativamente all’andamento dell’ultimo Consiglio metropolitano -scrivono i quattro – non racconta minimamente la gravità delle condotte del Sindaco Giuseppe Falcomatà. Ieri infatti, in occasione della discussione del documento principe della programmazione della Città Metropolitana, ossia il DUP, Documento Unico di Programmazione per il triennio 2024-2026, abbiamo assistito ad una seduta al limite dell’agibilità democratica, durante cui nessuna risposta (positiva o negativa) è pervenuta da parte del Sindaco metropolitano Falcomatà alle richieste di chiarimenti o di modifiche al DUP richieste dalle opposizioni. Si è trattato, di fatto, di una imposizione bella e buona, in barba ai parametri minimi di dialogo politico-istituzionale e soprattutto democrazia».
Aggiungono: «Già più volte avevamo richiesto l’istituzione delle Commissioni Consiliari ed in particolar modo di quella sul bilancio, perché riteniamo che esse rappresentino la piena applicazione della trasparenza burocratica ed il più efficace metodo di partecipazione propositiva all’attività amministrativa, da parte di tutti i consiglieri, nella loro qualità di rappresentanti dell’intera comunità metropolitana. Anche ieri abbiamo reiterato la richiesta senza alcun riscontro da parte della Maggioranza, con il Sindaco in testa. Insomma, l’ennesima dimostrazione del totale disinteresse da parte di chi da anni governa (in malo modo) Reggio Calabria nei confronti degli altri territori meno Reggio-centrici, che restano di fatto inascoltati. Avevamo chiesto, ad esempio, di valutare l’abbassamento dell’aliquota della Tefa (il tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell’ambiente che grava su ogni utente del servizio rifiuti) considerato che, con il trasferimento delle funzioni di gestione del ciclo dei rifiuti all’Arrical (Autorità rifiuti e risorse Idriche della Calabria), la Città Metropolitana ha visto notevolmente ridotta l’attività e quindi l’impiego di risorse umane e finanziarie per il settore; si sarebbe potuto quindi valutare la riduzione dell’attuale aliquota, ad oggi al livello massimo consentito pari al 5%, con un conseguente alleggerimento della Tariffa sui Rifiuti a tutti i cittadini della Città Metropolitana. Ma anche qui un silenzio tombale ha preso il sopravvento in Aula. Clamoroso.
Altro elemento che avevamo evidenziato come opposizione, anche in questo caso senza ricevere chiarimenti, è quello relativo alla destinazione, nell’anno 2024, di ben 168 mila euro di risorse correnti del bilancio metropolitano alla copertura di perdite maturate nell’esercizio 2022 dalla Società partecipata Castore, le cui quote erano state acquisite solo nell’agosto 2021 ed i cui primi servizi sono stati affidati dall’Ente solo nel 2023. Dunque, a fronte di benefici pari a zero conseguiti nel 2022, Reggio Calabria ha assistito ad un ulteriore comprova del modo di intendere la Città metropolitana da parte dell’attuale maggioranza: un mero bancomat da impiegare a soccorso del Comune di Reggio Calabria».
«Avevamo chiesto, alla luce, delle notizie apparse sulla stampa, ricevendo ancora solo silenzi – scrivono i quattro consiglieri di opposizione – quale fosse la previsione di spesa per personale assunto ex art. 90 TUEL ossia per il personale nominato nel suo staff da parte del sindaco. Tutto ciò è tanto subdolo quanto preoccupante. Ci auguriamo che queste considerazioni e istanze, liquidate con un silenzio incomprensibile da parte del Sindaco Falcomatà, che umilia il ruolo delle opposizioni che rappresentano i territori, possano trovare riscontro nel bilancio di previsione 2024-2026, per il quale lunedì prossimo inizieranno i lavori per la sua discussione ed adozione prima che venga sottoposto all’esame dell’assemblea dei sindaci della Città metropolitana». (rrc)