di NOUS PER REGGIO – Da tanto tempo si sente l’affermazione o la scusa, chiamatela come vi pare:«chiudiamo perché le tasse ci stanno soffocando»; oppure: «non apriamo perché non conviene, ci sono troppe tasse da pagare».
Una cosa è certa, nella maggior parte dei casi il male riferito all’andamento negativo di un’attività, è imputabile unicamente al regime di tassazione, e soprattutto ai c.d. tributi locali, esageratamente alti, come quelli applicati dall’Amministrazione comunale di Reggio Calabria. Dietro una chiusura o una non apertura commerciale ce sempre il problema di dover pagare tra tasse, tributi e costi di gestione, cifre superiori al guadagno.
Le tasse sono alte: lo sappiamo tutti. Il cuneo fiscale è sproporzionato, in speciale modo, se paragonato a quanto effettivamente rimane di utile nelle tasche dei commercianti. E questo è un problema che negli ultimi anni sta coinvolgendo ogni categoria e settore merceologico della nostra Città, dalla più grande alla più piccola realtà commerciale. Tasse troppo alte e incassi troppo bassi. C’è anche da prendere in considerazione che troppe volte vengono dichiarate cause come ad esempio: “abbiamo chiuso il negozio a seguito di una insostenibile tassazione”.
Ma quando un’attività chiude, la causa non è sempre imputabile soltanto al regime fiscale, ma soprattutto al fatto che il negozio o l’attività commerciale “non guadagni” abbastanza per poter far fronte alla pressione fiscale e alle spese di gestione: soprattutto a quelle dovute per la fornitura di energia elettrica, affitto del locale e stipendi dei dipendenti.
Anche se è vero che le tasse si pagano in ragione dei ricavi e anche vero che i tributi locali si pagano a prescindere dai guadagni, vedi Imu – Irap, Tari – Tosap – ecc. ecc. E se le tasse si pagano in ragione del fatturato, i tributi locali si pagano a prescindere, cioè, si pagano, anche se le attività non incassano un euro.
Più negozi con sempre meno merce. Sono tanti i negozi in città che non riescono più a soddisfare le richieste della clientela perché si trovano a fare sempre meno acquisti a seguito della crisi economica. Vendendo meno, ovviamente acquistano sempre meno quantità di prodotti, per paura di non riuscire a rivendere tutto e ritrovarsi con percentuale di rimanenze alte. Si sta assistendo a un vero e proprio impoverimento delle attività al dettaglio.
Cosa fa il Comune? In questo triste periodo di crisi economica, in cui a essere maggiormente penalizzati sono le attività commerciali, l’amministrazione comunale di Reggio Calabria infierisce ulteriormente sui commercianti, piuttosto che aiutarli a superare la crisi, per fare un esempio, l’aumento del tributo per l’occupazione del suolo pubblico. Come se finito il Covid fosse finita anche la crisi economica. Sarebbero invece tanti gli interventi da compiere per rilanciare i Settori, ma, senza aver prima ascoltato le richieste dei titolari delle attività commerciali, non si potrà mai ottenere un risultato ottimale che metta tutti d’accordo.
Noi di “Nous per Reggio” sosteniamo che qualsiasi iniziativa prenda l’amministrazione comunale, potrebbe, come sempre si è verificato, essere sbagliata e controproducente. Ed è per questo che vorremmo fossero ascoltate tutte le Categorie e tutti insieme redigere il “programma” delle soluzioni. Intanto, il primo intervento da adottare, in modo tale da dare un po di respiro alle attività presenti sul territorio, sarebbe quello di ridurre quantomeno i tributi locali che, nella fattispecie del comune di Reggio Calabria, nonostante il 13 agosto 2020 – in conferenza stampa – il sindaco Giuseppe Falcomatà e l’assessore alle Finanze Irene Calabrò hanno dichiarato: «Cancellato il debito ingiusto, adesso i conti tornano», si continuano a pagare i tributi locali più alti d’Italia. Tra tutte le cose che nella nostra città non funzionano come dovrebbero, è prioritario accogliere il grido di aiuto proveniente dai commercianti, affrontando in maniera risolutiva il problema. Nous per Reggio, non restarà sordo a questa richiesta d’aiuto e farà tutto il possibile per sostenere la causa. (npr)