Con il romanzo Il custode delle parole (Feltrinelli), Gioacchino Criaco ha dato vita a una rappresentazione epica di un sentimento di appartenenza a una terra di forti radici come l’Aspromonte, segnata indelebilmente dalla sua stessa storia e depositaria di valori sedimentatisi nella memoria e nelle abitudini quotidiane delle comunità che nella “montagna lucente” hanno trovato casa: valori e riferimenti culturali condensatisi nella antica lingua dei padri, il grecanico, che un vecchio pastore si preoccupa di custodire – da qui il titolo – per preservarla dall’oblio fino a quando non ne scopre il senso profondo il nipote Andrìa, il trentenne co-protagonista del romanzo, fino ad allora ignaro di vivere dentro una storia plurisecolare e condannato a una vita senza passato e, dunque, priva anche di futuro.
Intrecciando passato e futuro, il romanzo muove dunque una ferma condanna di un presente che tutto travolge e mistifica, per difendere invece la montagna e gli eco-ambienti che ospita e il senso anche sacrale dei luoghi contro il predominio rapace di una logica economica che porta a uno sfruttamento indiscriminato delle risorse e al massacro del territorio e dei suoi paesaggi.
Appare dunque significativo il fatto che una letteratura così originalmente ispirata su tematiche ambientali e civili possa misurarsi e dialogare con le esigenze, i bisogni e le aspirazioni delle comunità che abitano quei luoghi e che cercano di opporsi alla logica dominante, alla spoliazione sistematica delle proprie specificità identitarie in nome di un progresso troppe volte fine a se stesso, capace di autoalimentarsi all’infinito incentivando a dismisura la crescita di bisogni artificiali. Ed è quanto succederà, dall’ 8 al 13 luglio, in una successione di incontri che porteranno Gioacchino Criaco in molti paesi dell’Aspromonte e dei territori circostanti.
Il primo appuntamento è l’8 luglio, ore 19,30, a San Giorgio Morgeto, all’interno della manifestazione “Cittu cittu l’Aspromonte fa rumore”, in cui Criaco dialogherà con Nino Princi, Rocco Romeo e Valentino Santagati, che sarà impegnato anche nel successivo concerto serale insieme a Maria Tramontana e Carlo Trimarchi. Santagati ha pubblicato per Squilibri Intrecci sonori. Tracce di un ecosistema acustico in Calabria, restituendo la percezione del paesaggio sonoro di pastori e contadini immersi in una concezione panica della natura, che è anche il cuore pulsante di buona parte dell’opera letteraria di Gioacchino Criaco.
Gli incontri proseguono il 10 luglio, ore 19, a Gallico, presso il Centro Sociale Cartella; l’11 luglio, ore 18, a Petrizzi, nelle Serre Catanzaresi, il 12 luglio, ore 18, a Reggio Calabria, al Caffè Malavenda, per concludersi il 13 luglio, ore 18,30, a Serrata, Palazzo Gagliardi.
L’auspicio dei promotori, tra i quali le amministrazioni di Petrizzi e San Giorgio Morgeto e diverse sezioni locali dell’Anpi, è di contribuire attraverso questi incontri alla gestazione di una società ecologica fondata sull’armonia tra i viventi e sulla giustizia tra gli umani, opposta all’attuale barbarie economica comunemente chiamata “crescita”. (rrc)