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Il Comune di Bova consegna a Le Muse la "Pupazza Persefone"

REGGIO – Il Comune di Bova consegna a Le Muse la “Pupazza Persefone”

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 18, nella Chiesa degli Artisti, è previsto un importante evento culturale organizzato dall’Associazione Culturale Le Muse, che vede non solo la celebrazione della Santa Messa, con l’Arcivescovo emerito di Reggio, Vittorio Luigi Mondello, ma anche la consegna ufficiale, da parte del Comune di Bova, dell’artistica Pupazza Persefone.

L’evento è il primo dei due momenti «che ormai per tradizione, il sodalizio reggino, dedica  alla Pasqua. In particolare – ha dichiarato Giuseppe Livoti, presidente Muse, continua il nostro protocollo con la Chiesa degli Artisti di Reggio Calabria conosciuto come Tempio di San Giorgio della Vittoria, protocollo che vede una serie di intenti comuni e di momenti culturali importanti come è stato già fatto in occasione della consegna  dei Premi Muse Calabria 2022. Tutto questo grazie all’attenzione e accoglienza di Don Nuccio Cannizzaro, parroco degli artisti e referente ormai per tutti coloro che vedono nella comunicazione visiva e non solo, una guida ed una attenzione all’arte per la liturgia».

Sarà corposa la partecipazione all’evento dedicato al precetto pasquale che ormai, animato anche dai soci Muse è una occasione anche per gli scambi augurali. In tale funzione, per la prima volta ci sarà, un momento di condivisione e di recupero con le nostre radici e tradizioni popolari ribadisce Livoti poiché grazie all’amministrazione comunale di Bova con la presenza del suo vicesindaco Ganfranco Marino.

È di questi giorni, infatti, la proposta di fare inserire nel patrimonio immateriale dell’Unesco tale tradizione, proposta che Le Muse farà in sinergia con il Liceo scientifico “Euclide” diretto dalla dirigente Carmela Lucisano. Questa bambola è una figura antropomorfa femminile realizzata con foglie di ulivo intrecciate, applicate su supporti di canne selvatiche e decorate con nastri colorati, merletti, rami di mimosa, fiori, frutta e primizie di stagione tra cui olive, fave, bergamotto, mandarini. Sono i contadini (oggi anche laboratori) ad intrecciare con con maestria e pazienza le foglie e ad assemblare gli elementi vegetali con un laborioso procedimento in cui vengono anche differenziate madri e figlie per le dimensioni.

Queste figure ricordano il mito greco di Persefone e Demetra e sono con tutta probabilità legate ad antichi riti e miti precristiani di origine magno greca a loro volta collegati al ciclo delle stagioni e che, con il passare del tempo dopo la presenza bizantina e la latinizzazione, vennero adattati alla liturgia cristiana della Domenica delle Palme. (rrc)