Poteva essere un confronto a due, importante per gli elettori, per chiarirsi le idee in vista del ballottaggio tra i due aspiranti sindaci, l’uscente Giuseppe Falcomatà (centrosinistra) e lo sfidante Nino Minicuci (centrodestra). Ma quest’ultimo, adducendo altri impegni («non ho tempo da perdere») ha disertato l’invito rivolto – in tempi adeguati – dal giornalista Luigi Palamara (L’Arciere) per un incontro con il nostro giornale Calabria.Live e l’emittente televisiva Telemia. Due testate autorevoli nel panorama regionale e, soprattutto, indipendenti, che hanno dedicato e stanno dedicando con assoluta imparzialità l’adeguata informazione sul voto reggino.
L’avv. Minicuci, probabilmente, ha idee un po’ particolari sul rapporto con la stampa, visto che domenica, nella segreteria politica di Forza Italia, ha testualmente dichiarato di essere disponibile al confronto con Falcomatà previo accordo con lo stesso, riservandosi di scegliere la data, la testata e i giornalisti. In democrazia, nei confronti, non si scelgono i giornalisti con cui discutere, ma si accetta di ricevere domande dalla stampa – di qualunque testata – alle quali si dovrebbe essere tenuti a rispondere. Nella trasparenza assoluta e nel rispetto totale di chi ascolta, ovvero degli elettori che hanno diritto della mediazione della stampa per parlare ai candidati e ascoltare i loro programmi.
Minicuci, dispiace dirlo, ha sbagliato e ha perso un’opportunità importante per far sentire, in libertà, le sue idee e rispondere alle domande sicuramente non concordate prima (!) di tre professionisti dell’informazione. Accanto a Luigi Palamara, in streaming, c’erano il direttore di Calabria.Live Santo Strati e il direttore di Telemia Giuseppe Mazzaferro. E dall’altra parte il sindaco Falcomatà che, con la correttezza che gli è da sempre riconosciuta, non ha rifiutato il fuoco di domande al quale l’hanno sottoposto i tre giornalisti.
Falcomatà dimostra di essere un politico, Minicuci sta studiando forse per diventarlo, ma dovrebbe cominciare a capire come funziona il confronto dialettico mediato dalla stampa: i giornalisti non sono al servizio di alcun candidato o di alcun partito (salvo a dichiararlo espressamente e agire di conseguenza) ma soprattutto non si scelgono. È andata male al presidente Trump che ha cercato di far allontanare una cronista “scomoda” da una sua conferenza stampa, figurarsi come andrà peggio (figurativamente parlando) al candidato Minicuci. La “malafigura” – come dicono a Reggio – avrebbe potuto risparmiarsela. (s)
Di seguito la registrazione dell’incontro con il sindaco uscente Falcomatà, trasmesso in streaming via Facebook: