Domani pomeriggio, a Reggio, alle 17,30, all’Auditorium Don Orione, si svolgerà il convegno “Portatori di Speranza”.
L’evento è organizzato dall’Oratorio Sant’Agata affiliato Anspi e dal Coro parrocchiale Chorus Christi, due realtà nate nella Parrocchia di Cataforio e San Salvatore, in collaborazione e sinergia con gli Uffici Diocesani della Pastorale della Salute e del Tempo libero, Sport e Turismo dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova.
Obiettivo del convegno, promuovere la cultura della salute e il valore della vita da difendere sempre, sottolineando come l’Hospice cattolico e di ispirazione cristiana è un luogo che apre alla speranza perché mai come in prossimità della morte occorre celebrare la vita, rispettarla, proteggerla ed assisterla. E la prima cura accanto al morente è “una presenza amorevole” fatta di “disponibilità, attenzione, comprensione, condivisione, competenza”, segno di “dedizione e amore cristiano per il prossimo”. Quella dell’operatore sanitario diventa allora “una testimonianza di fede e di speranza in Cristo che dischiude nuovi orizzonti di senso, di risurrezione e di vita”.
Dopo i saluti da parte del Direttore dell’Opera Antoniana di Reggio Calabria Don Graziano Bonfitto, sarà la volta di Don Vincenzo Catania cappellano dell’Hospice in Via delle Stelle, seguirà l’intervento del Dott. Renato Raffa membro dell’Ufficio per la Pastorale del tempo libero, sport e turismo dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, successivamente il Dott. Vincenzo Nociti presidente dell’Hospice, concluderanno il Dott. Antonio Marziale Garante dell’Infanzia ed Adolescenza della Regione Calabria e la Prof.ssa Anna Maria Stanganelli Garante della Salute della Regione Calabria. Modererà i lavori il Prof. Vincenzo Malacrinò.
«Abbiamo voluto organizzare un progetto di beneficenza per l’Hospice – ha dichiarato don Giovanni Gattuso presidente dell’Oratorio Sant’Agata e parroco a Cataforio e San Salvatore – che prevede non soltanto la raccolta di fondi ma anche una campagna di promozione e sensibilizzazione sull’importanza e la necessità di custodire sempre la vita umana in tutti i suoi aspetti e nel corso di tutto l’arco del suo svolgimento».
«Nella nostra epoca – ha continuato don Gattuso – la vita umana, quando si ritrova fragile per una qualsiasi ragione rischia di rimanere vittima della “cultura dello scarto”, citando un’espressione propria dell’insegnamento di Papa Francesco. “Curare una malattia non sempre è possibile lo sappiamo tutti, ma curare una persona lo è sempre. Questo si fa nell’ambito delle cure palliative che rappresentano una forma privilegiata di carità cristiana nel momento ultimo della vita, nella fase più delicata – ha continuato Don Gattuso – e devono avere l’intento di farsi carico del malato nella sua totalità, sotto l’aspetto clinico, fisico, morale, sociale e spirituale per restituire al malato qualità di vita privilegiando la comunicazione e accompagnandolo dignitosamente nel morire e non a morire accanto alla famiglia».
Don Gattuso auspica che in futuro si possano creare maggiori posti letto nella struttura Hospice di Reggio Calabria e che possano nascere nella nostra Regione ulteriori centri come l’Hospice, «affinché continuino a essere luoghi nei quali si pratichi con impegno la “terapia della dignità» alimentando così l’amore e il rispetto per la vita» come afferma Papa Francesco.
Come dice San Paolo «Nella speranza siamo stati salvati, infatti, nel Battesimo Cristo ci ha fatto partecipi della sua risurrezione – ha conclusodon Gattuso – già ora nella speranza possiamo godere della vita nuova. Animati dallo Spirito Santo siamo chiamati ad essere sempre testimoni e portatori di questa speranza agli uomini e all’intero creato. Come il buon Samaritano del Vangelo ognuno di noi è chiamato a prendersi cura dei malati e dei sofferenti dando così senso alla vita».
La seconda e terza fase del progetto si svolgeranno nel mese di maggio e vedranno la partecipazione straordinaria del noto compositore il maestro don Marco Frisina. ν