Il coordinatore della Città Metropolitana di Coraggio Italia, Pasquale Imbalzano, ha chiesto all’Amministrazione comunale «cosa impedisce di rendere fruibile l’ormai mitico Ponte sul Torrente Fiumarella» di Pellaro.
La mancata agibilità del Ponte, infatti, «costringe ancora oggi gli abitanti di numerose e popolari aree (Lia, Nocille, S. Francesco, Trapezi, Campicello) – ha spiegato Imbalzano – a delle vere circumnavigazioni, ricordando che il protrarsi dei chilometrici lavori senza apparente motivo, prima della pandemia, aveva già provocato non poche difficoltà alla storica processione della Madonna S.S. del Carmelo. Località che, ovviamente, vivono in uno stato di profondo disagio per le condizioni delle vie di accesso, per mancanza da anni di qualsiasi ombra di manutenzione».
«Analoga, difficile condizione – ha proseguito – vivono le frazioni di Testa di Cani, di Bocale I°, II° e Campoli, peraltro, quest’ultima sede del moderno Campo di calcio utilizzato non solo dalla locale squadra di calcio. E cosa dire delle aree a Nord e Sud della S.S. 106, ridotta fino a S. Leo quasi ad un paesaggio lunare per le numerose voragini, da Via del Bergamotto all’abitato di Punta Pellaro fino a Via Collina del Paradiso, che pur abitate da centinaia di famiglie sono, in particolare quest’ultima, accessibili solo attraverso strade sterrate.»
«Al limite della impraticabilità per le macchine e per gli autobus – ha spiegato ancora Imbalzano – continuano a rimanere l’importante Via Lume- S.Filippo – con le frazioni annesse di Grottello, Feudo e Pantano, cancellate da tempo dalla memoria dell’Amministrazione – e Via Cartisano, passaggio quest’ultimo obbligato per i centri di S.Giovanni e Macellari, accessibili anche da Via Carrubbara, se non fosse ridotta ad un colabrodo permanente».
«Invitiamo, pertanto – ha concluso – l’attuale Amministrazione, fino a quando sarà in carica, a programmare in tempi brevi un intervento generalizzato di manutenzione ordinaria e straordinaria per tutto il territorio reggino e l’entroterra pellarese, senza dimenticare le frazioni più a Nord e collinari , di Macellari, Curduma, Cavallaro, Amendolea, Paterriti, Pantanello, Occhio, Filici 1°, 2° e S.Leo – Mortara, che ha, quest’ultima, anche la grave peculiarità di un gravissimo problema igienico-sanitario, da eliminare subito e definitivamente, lungo la nuova S.S. 106, ridotta ad una chilometrica ed indecente discarica di rifiuti». (rrc)