La Città Metropolitana di Reggio Calabria si è dotata delle Linee guida sul linguaggio di genere, a cui i Servizi e gli Uffici dovranno attenersi per l’attività redazionale dei provvedimenti amministrativi, della modulistica e della comunicazione istituzionale dell’Ente.
Grande soddisfazione è stata espressa dal consigliere metropolitano delegato, Filippo Quartuccio, che ha evidenziato «l’importanza di un provvedimento che esalta il principio di pari opportunità tra uomini e donne e che si inserisce, a pieno titolo, nel patrimonio culturale europeo ed occidentale, considerati i numerosi percorsi intrapresi da associazioni, parlamenti, istituzioni in materia di riconoscimento delle differenze e di promozione di un linguaggio di genere e di tutti quegli atti connessi al rispetto della persona e della identità di genere».
«Negli anni – ha sottolineato Quartuccio – sono stati moltissimi gli indirizzi in questo senso e la garanzia della promozione delle pari opportunità tra uomo e donna è ampiamente indicata dall’articolo tre della nostra Costituzione. Il linguaggio di genere, quindi, è uno strumento fondamentale che serve a rappresentare e diffondere una cultura paritaria ed a rendere visibile la presenza, o anche l’assenza, delle donne nel mondo del lavoro ed in ogni ambito della società».
«Non può che essere rimarcato – ha proseguito il consigliere metropolitano – l’impegno della comunità internazionale e delle istituzioni europee che, nel corso di tutti questi anni, hanno prodotto un’intensa attività normativa e legislativa in favore di questo orientamento, così come l’Italia, su un fronte tanto delicato, è sempre stata in prima linea. La Città metropolitana, nel proprio statuto, ha specificato come voglia attuare azioni volte a garantire, ad entrambi i generi, pari rappresentanza in tutti i propri organi e strutture amministrative, nonché negli organi collegiali e degli enti, delle aziende o delle istituzioni da esso dipendenti».
«Tuttavia – ha specificato il consigliere delegato – dispiace molto dover registrare come non vi sia alcuna donna eletta fra i banchi del Consiglio metropolitano, segno di una sconfitta per tutti e del lavoro, tanto, ancora da fare. Anche per questo, bisogna accogliere con favore la disposizione normativa secondo la quale diciamo che, per l’elezione di secondo livello del consiglio metropolitano, è previsto che almeno il 40% in lista debba essere rappresentata dall’altro sesso. Ancor di più, dunque, era inevitabile e non più rinviabile la promozione di un linguaggio rispettoso del genere in tutti gli atti dell’amministrazione metropolitana per raggiungere un obiettivo prioritario capace di favorire la realizzazione della parità eliminando ogni possibile forma di discriminazione».
«Abbiamo voluto– prosegue la nota del consigliere Quartuccio – dare avvio a un percorso che, sicuramente, sarà potenziato e sviluppato attraverso altre azioni. È necessario, comunque, un cambiamento degli usi linguistici tali da rendere visibile la presenza della donna individuando, appunto, modalità operative per utilizzare concretamente un linguaggio rispettoso della identità di genere».
«Sarà mia cura – ha concluso – inviare questo provvedimento a tutte le amministrazioni comunali che fanno parte della Città metropolitana affinché valutino la possibilità di adeguare la loro produzione di atti amministrativi alle indicazioni di questa delibera sindacale. Sarebbe un gran bel segnale per il rispetto del linguaggio di genere, ma soprattutto un bel modo per approfondire e sostenere un tema sul quale bisogna ancora impegnarsi a fondo». (rrc)