Questa sera, a Reggio, alle 21, nella Terrazza del Museo Archeologico Nazionale, si terrà la conferenza di Felice Costabile dal titolo Reggio e l’alleanza con Atene durante la prima e la seconda spedizione attica in Sicilia (V secolo a.C.).
L’evento è organizzato in collaborazione con il Touring Club Italiano, Sezione di Reggio Calabria, e l’Associazione Amici del Museo di Reggio Calabria.
Apriranno l’incontro i saluti del direttore del Museo Carmelo Malacrino, del console TCI Francesco Zuccarello Cimino e del presidente dell’Associazione Amici del Museo Francesco Arillotta.
A seguire, il competente approfondimento di Felice Antonio Costabile, Membro Onorario della Società Archeologica di Atene, Socio dell’Istituto Archeologico Germanico, Professore Ordinario di Diritto Romano e Diritti dell’Antichità nell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Così presenta il tema dell’incontro il Professore: «Fra il 433 e il 413 a.C. la massima potenza militare è scuola di cultura per tutta la Grecia, Atene, su impulso di Pericle stipulò una alleanza con Reggio e Leontini, nell’ottica di assicurare all’Attica i rifornimenti di grano e di conquistare Siracusa e la Sicilia. Reggio era all’epoca una delle potenze della Magna Grecia e del trattato fra le due città si è trovato il testo sull’acropoli di Atene. Inoltre l’ambasciatore reggino Sileno figlio di Foco morì durante l’ambasceria e fu sepolto con onori di Stato ad Atene, dove se n’è trovata la tomba. Tuttavia quando nel 415 a.C. Atene invase la Sicilia per conquistare Siracusa, alleata di Locri e nemica di Reggio, i reggini furono prudenti nell’ospitare fuori della città l’immensa armata attica. E fecero bene, perché Alcibiade, comandante dell’armata ateniese, passò agli Spartani che soccorsero Siracusa: gli Ateniesi finirono prigionieri nelle Latomie e i siracusani salvarono solo quelli che sapevano recitare le tragedie di Euripide. La spedizione ateniese ebbe conseguenze culturali in Magna Grecia, dove Medma (Rosarno), resasi indipendente da Locri e alleatasi con Atene, produsse una serie di altari di terracotta con scene delle tragedie ateniesi appena rappresentate. La fine della potenza ateniese non segnò la fine della sua eredità per la civiltà, acquisto per l’eternità, come la definì lo storico Tucidide».
Domani il museo resterà aperto fino alle 23.00 (ultimo ingresso 22.30). Dalle 20.00, il prezzo del biglietto sarà di soli 3 euro, maggiorato di 1 euro a favore del patrimonio culturale danneggiato dall’alluvione in Emilia Romagna (art. 14, DL 61/2023).
Alle 20.30 appuntamento con i “Piccoli archeologi al MArRC”, la simulazione di uno scavo archeologico per i bambini e le loro famiglie che in questa occasione si svolgerà in sala conferenze, grazie alla collaborazione con 4culture Srl. (rrc)