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L'Accademia di Belle Arti presenta progetto "Mi scusi, c'è un'opera in sospeso?"

REGGIO – L’Accademia di Belle Arti presenta progetto “Mi scusi, c’è un’opera in sospeso?”

Domani mattina, a Reggio, alle 11, nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti, si presenta Mi scusi, c’è un’opera in sospeso?, il progetto di arte pubblica lanciato all’Aba in concomitanza con l’inizio del  nuovo anno accademico.

Fortemente voluto dal presidente Maria Cerzoso,  dal Direttore Prof. Piero Sacchetti, il progetto è ideato e curato dai proff. Salvatore Borzì e  Marcello Francolini, con il supporto dei proff. Vincenzo Molinari e Francesco Scialò.

Il progetto ha la finalità generale di ricostruire e consolidare la visibilità pubblica  dell’Accademia di Belle Arti nel contesto urbano di Reggio Calabria. Finalità che sono state condivise da numerosi commercianti, che attraverso l’Associazione Reggio  Impresa, con il suo Presidente Sasha Sorgonà, trasformeranno le loro vetrine in  casse di risonanza per “l’opera in sospeso”. Un modo per stimolare anche l’ acquirente a diventare “collezionista”.

Attraverso le opere dei suoi allievi, l’AbaRc farà dono alla città di un vero e proprio  atto d’amore: immagini, visioni e fantasmagorie, capaci di riformulare un proprio  spazio immaginario nelle dinamiche sociali della Città. In che modo? Attraverso  l’installazione e il dono di opere d’arte all’interno del tessuto urbano, lungo l’asse  rettilineo del Corso Garibaldi e a ridosso dei luoghi d’interesse storico artistico,  monumenti, musei e piazze.  

In questa sperimentale dinamica del dono, tutte le opere  esposte non avranno alcuna forma di protezione e saranno dunque disponibili per  chiunque ne voglia entrare in possesso. L’opera “sospesa”, perché in attesa di un  proprietario capace di apprezzarla tanto da prenderla con se diventando “collezionista”, si pone dunque come un’anomalia in una società dove ogni cosa sembra  definirsi esclusivamente in base al suo valore commerciale. Qui si promuove un altro tipo di valore, capace di creare un legame, quello tra il donatore e il ricevente, di cui l’arte si fa portatrice: il passante che sceglierà di prendere in consegna  l’opera, si aprirà inaspettatamente a nuove relazioni tra le cose e le persone. 

In questa inedita dinamica relazionale il “collezionista” dovrà infine concludere il  processo di acquisizione dell’opera attraverso due elementi altrettanto fondanti,  il certificato d’autenticità e il catalogo, per accedere ai quali dovrà registrarsi  attraverso un QR code, compilando una scheda e inviando un suo messaggio.

Tale registrazione permetterà di partecipare alla presentazione del Catalogo e di  incontrare l’artista, autore dell’opera prescelta, per uno scambio di opinioni e per  la consegna del certificato di autenticità. Infine la registrazione garantirà la parte cipazione a un’estrazione finale dove saranno selezionati 4 “collezionisti” che, con  l’accesso al Laboratorio d’Incisione dell’Accademia, potranno partecipare alla  stampa di una nuova opera da aggiungere alla propria collezione. (rrc)