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Non omnis moriar

REGGIO – L’incontro “Non omnis moriar”

Questo pomeriggio, a Reggio, alle 18.00, presso lo Spazio Open, l’incontro Non omnis moriar” Riflessioni sulla morte e l’immortalità nella cultura, nella letteratura e nella filosofia d’Oriente e d’Occidente.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Anassilaos in collaborazione con lo Spazio Open.

Intervengono Antonino RomeoMaria Roselli, con la partecipazione degli Amici presenti invitati ad offrire ulteriori spunti di riflessione.

Punto di partenza il celebre verso del poeta latino Orazio che significa “non morirò del tutto o interamente “, con riferimento alla sua opera poetica che sarebbe sopravvissuta alla sua morte. Lo stesso Orazio, in un altro celebre verso, aveva del resto scritto “Exegi monumentum aere perennius (Ho eretto un monumento più duraturo del bronzo)” sempre con riferimento alla sua poesia che avrebbe sfidato il tempo e dato al poeta l’immortalità.

Un mito questo della “poesia eternatrice” che giunge fino al Foscolo dei Sepolcri. Il tema della morte e dell’immortalità, o meglio del desiderio dell’immortalità, ha attraversato la storia dell’umanità ed è stato interpretato in maniera diversa attraverso il tempo nelle religioni, nella filosofia, nell’arte, nella letteratura. Al fondo di questa riflessione la paura della morte e il desiderio tutto umano di sopravvivere in qualche modo alla morte fisica. Un bisogno che le religioni come i culti misterici – pensiamo all’Orfismo – si sono sempre sforzati di interpretare nel tentativo di offrire all’umanità risposte consolatorie. (rrc)