Domenica pomeriggio, a Reggio, alle 18, nella Sala Museo FS “Pietro Germi” della Stazione di Santa Caterina, sarà presentato il libro Il popolo di mezzo di Mimmo Gangemi, edito da Piemme.
L’evento rientra nell’ambito della rassegna Calabria d’Autore – Storia, tradizione, arte e cultura organizzato dall’Associazione Incontriamoci Sempre.
Dialoga con l’autore Francesco Miroddi.
Proposto da Raffaele Nigro al Premio Strega 2021, il Popolo di Mezzo è «un romanzo duro e struggente, scritto con una maestria non facile da trovare di questi tempi è Il popolo di mezzo, di Mimmo Gangemi. Un romanzo complesso che chiama alla memoria i libri di Mario Puzo, il disincanto di John Fante e il rimprovero sociale di Corrado Alvaro, ma che si chiude con la luce di una fortuna finalmente costruita sulle infelicità del passato. Al centro, il siciliano Tony Rubbini, che dall’aver assistito all’impiccagione dei genitori, senza una ragione e senza un processo, imparerà a odiare l’America e a combatterla con l’esplosivo. Come in una grande ballata nera. L’America di inizio secolo, il razzismo degli americani nei confronti di negri e italiani, assimilati in un unico destino, segnerà la vita di questo giovane che si troverà a convivere e a combattere tra la Mano Nera e la Camorra, ma che sarà attratto da un’idea di libertà invisa agli americani: l’Anarchia. Una passione politica che si sposa a meraviglia con il suo odio antiamericano e da cui solo l’amore per una italo-irlandese, Mary, potrebbe sottrarlo. Ma quando anche l’amore verrà meno, non gli resterà che affondare progressivamente nella violenza e nell’autodistruzione. Suo fratello Luigi avrà migliore fortuna, perché appassionato di jazz e di tromba. Vivrà esibendosi con un gruppo jazz sui battelli che vanno su e giù per il Mississippi. I figli dei figli faranno fortuna, ma nessuno di loro potrà dimenticare che i nonni hanno lottato e sono morti per costruire le fondamenta di un paese che a dispetto di ciò che si propugna, come la più grande democrazia del mondo, è un paese armato fino ai denti e che in piena modernità ancora manda a morte coloro che ritiene colpevoli».
«La Stazione FS di RC S Caterina non è solo un punto di riferimento culturale per la città e la Calabria: da ogni parte d’Italia giungono attestati di stima e simpatia, addirittura non esiste una stazione ferroviaria delle oltre duemila stazioni presenti in Italia per l’attivismo come quantità e qualità nelle iniziative sociali e culturali. Un esempio bello che stavolta proviene da Sud», ha commentato Pino Strati, presidente dell’Associazione, evidenziando, poi, come il libro di Gangemi «è una grande saga su ciò che siamo stati e abbiamo dimenticato». (rrc)