Venerdì 5 luglio, a Reggio, alle 18, a Piazza Castello, sarà presentato il libro Il Grifone di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso.
Assieme a Gratteri dialogherà il procuratore aggiunto di Catania, Sebastiano Ardita e il procuratore capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri su invito del Garante dei diritti dei detenuti di Reggio Calabria avv. Giovanna Russo. A moderare l’evento il giornalista Filippo Diano.
In un mondo sempre più interconnesso, dove le distanze vengono annullate da un click e i luoghi d’incontro virtuali stanno soppiantando quelli reali, anche le mafie stanno imparando ad adattarsi: sfruttando le potenzialità della tecnologia, si addentrano nello spazio digitale come fosse un nuovo territorio di conquista.
Ancora una volta, la criminalità organizzata dà prova di essere estremamente flessibile e capace di stare al passo coi tempi. Non si serve più di picciotti rozzi e sfrontati, ma di abili professionisti con competenze nel settore informatico e finanziario. Le sue armi sono oggi hardware e software sofisticatissimi, che permettono di insinuarsi negli angoli più oscuri del web, protetti non dall’antica omertà, ma dall’anonimato che lo spazio digitale consente di mantenere. La “scoperta” delle criptovalute, poi, ha aperto lucrose e inattese prospettive, se si pensa che nel 2022 il volume delle transazioni illecite ha raggiunto il record di 20,6 miliardi di euro.
Nicola Gratteri e Antonio Nicaso illustrano questa metamorfosi citando cifre e documenti, a dimostrazione del fatto che la mafia, e in particolare la ‘ndrangheta, agisce ormai su scala globale, spacciando droga, riciclando denaro, compiendo truffe finanziarie e vendendo armi in ogni parte del pianeta, senza nemmeno doversi spostare da casa.
In questo peculiare processo di ibridazione, la ‘Ndrangheta, come il mitologico grifone, incarna al contempo «valori» tradizionali e nuove istanze, rendendo sempre più fluidi i confini tra legalità e illegalità. Le forze dell’ordine, di conseguenza, si trovano al cospetto di sfide inedite, che vanno affrontate con la consapevolezza che, in una dimensione transnazionale, è necessario superare le differenze politiche, culturali e giuridiche in nome di un comune obiettivo: proteggere la società e le generazioni future dalle insidie di «una mafia silente», abilissima nell’arte del mimetismo e della metamorfosi. (rrc)