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Comune di Rende

RENDE (CS) – La Stanza Blu, il progetto di aiuto per famiglie con persone affette da autismo

A Rende è nata la Stanza Blu, lo sportello di auto mutuo aiuto per famiglie con persone affette da autismo, realizzata grazie al protocollo d’intesa tra il Comune di Rende e l’Associazione Angsa Cosenza Aps.

Lo sportello sarà presentato alla stampa il prossimo 31 marzo alle 11, nella sala Tokyo del Museo del Presente di Rende.

Dopo la Stanza che Ama, progetto di accoglienza sulle demenze, piazza Borromeo si arricchisce di un altro luogo inclusivo «in cui si ci possa trovare a proprio agio e scambiare esperienze», ha affermato l’assessore alle politiche sociali Annamaria Artese, che ha poi aggiunto: «abbiamo pensato a un progetto che avesse come obiettivo primario la costruzione di una rete di solidarietà tra famiglie, un posto dove ricevere tutte le informazioni necessarie al miglioramento della qualità della vita».

La presidente dell’Angsa, Caterina Spadafora, ha dichiarato che «vorremmo vedere garantiti i diritti all’autonomia, alla cura e all’inclusione sociale: attraverso l’istituzione dello sportello riteniamo si riesca a coniugare i vari bisogni, oltre ad offrire un reale supporto alle famiglie, sottoposta a un processo di adattamento fortemente stressante, che ha bisogno di essere supportata con buone pratiche psicologiche ed educative che le impediscano di cadere nell’isolamento sociale».

In termini di restituzione e condivisione, la Stanza blu ha già raccolto l’adesione entusiasta di chi già si trova a vivere con un familiare con disturbo dello spettro autistico.

La prima volontaria del progetto è infatti Anna Rita Guido: «da mamma, so quanto sia difficile accettare e poi convivere con la diagnosi, ma se l’autismo è entrato nella mia vita a gamba tesa c’è un motivo. Questo è il mio motivo, far sì che i genitori non si sentano soli, prendere la loro mano e portarli in questo nostro paese delle meraviglie dove la normalità è solo un limite imposto da una società priva di fantasia».

«Siamo certi – ha concluso l’assessore Artese – che aprire la casa municipale, renderla, nei fatti, luogo dedicato all’accoglienza potrà contribuire a rafforzare le pratiche di coesione tra cittadini e istituzioni. Riconoscere i propri bisogni e le mutate esigenze, essere parte attiva di un percorso di crescita comune, darà maggiore sostegno a questo progetto che, ci auguriamo, allarghi il più possibile le braccia alle famiglie che potranno sentirsi risorsa per sé e per gli altri, condividere e dare voce alle diverse esigenze». (rcs)