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Residui della cultura popolare nel giorno di San Giuseppe

Residui della cultura popolare nel giorno di San Giuseppe

di PINO CINQUEGRANA – Il giorno di san Giuseppe preannuncia l’arrivo della primavera, del risveglio della natura che offre la sacralità di una terra che si prepara con i suoi fiori dai mille colori a dare frutti. Al santo è associato il fiore di nardo, ma anche quello del biancospino del quale si vuole il santo che simboleggia tutti i padri del mondo si sia realizzato il suo bastone e la pianta fiorisce proprio nel giorno di San Giuseppe (19 marzo).

A varva i San Giuseppi è una bellissima pianta verde che presenta una crescita pendente quasi intrecciata che rimanda a culture ebraiche e delle tradizioni multiple del Mediterraneo.

Il santo è molto raccontato nei versi popolari di Tropea: preghiere e invocazioni racconti dallo studioso Giuseppe Chiapparo “Canti popolari sacri della Calabria” pubblicato nel 1940: San Giuseppi vui siti lu Patri/ Vergini siti comu la Matri/e di li santi vui siti u maggiori/ ca siti lu Patri di Nostru Signuri. e ancora nella nobile città di Tropea si prega dicendo: San Giuseppi benedittu/ putentissimu abbucatu/ cu Gesù e cu Maria/pruteggiti st’anima mia./ Già a lu fini di l’agunia/ quandu nesci di lu pettu/ san Giuseppi benedittu/paci sia e recula e morti/ Diu u ndi manda na santa morti.

Il Santo viene invocato anche per chiedere aiuto, sostegno e conforto e consiglio.  In passato, la stanza dei novelli sposi doveva avere proprio  suba a testera  appesa al muro l’immagine della maternità con san Giuseppe, la Madonna e Gesù bambino, espressione della sacralità della famiglia. L’origine della festa è pagana, infatti essa coincide con l’equinozio di primavera, al Patriarca, come a diversi santi viene offerto il pane e in alcuni paesi della Sicilia persino dei pani-dolci come quelli che vengono offerti alla Madonna del Soccorso di Monterosso Calabro anche se in Sicilia le immagini a forma di pane somigliano molto ai mostaccioli di Soriano.

Tradizione locale, nell’area dell’angitolano, è quella di cucinare per questa giornata fileja e ciciari,  da offrire anche a coloro che poco hanno da mangiare. In passato era costumanza preparare ed offrire i gravijoli cu’ vinu, tradizione oggi scomparsa completamente, un dolce che veniva preparato per festeggiare i novelli sposi. Oggi non possono mancare, per la giornata di San Giuseppe le gustosissime zeppole. Auguri a tutti coloro che portano questo nome e a tutti i papà! (pc)