Il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, ha evidenziato come «la zona maggiormente adeguata ed attrezzata» per fare il rigassificatore «è quella di Gioia Tauro, dove si potrebbe creare un grande polo del freddo, con sostegno all’agricoltura dell’intero Sud e all’incremento dei trasporti portuali».
«Leggere, sul rigassificatore, le posizioni e motivazioni negative della sinistra è un qualcosa di abnorme! – ha spiegato –. Una contraddizione all’interno degli stessi argomenti che sconcerta veramente. Grazie a questa sinistra ed ai tanti inspiegabili no, l’Italia è stata fortemente penalizzata e gli ultimi accadimenti, come guerra in Ucraina e rottura rapporti con la Russia, hanno dimostrato la profonda fragilità del nostro paese nel campo energetico, che poi si riversa in quello economico e della sostenibilità. Il rifiuto all’utilizzo dei tantissimi pozzi di gas del mediterraneo, il blocco di quelli esistenti che ci rifornivano di petrolio, la negazione al nucleare e la chiusura di centrali all’avanguardia, ecc., tenendo presente che tutte le nazioni limitanti, invece, sfruttano tali tipologie di energia, dimostrano la mancanza di strategia e di intelligenza di chi ci ha governato negli ultimi decenni».
«Una vergogna che ha messo in ginocchio l’Italia ed ha fatto vacillare la nostra economia. Danni rilevantissimi che hanno piegato la nazione e che dovrebbero addebitarsi a chi ha assunto decisioni, veramente, incomprensibili. Ora si permettono anche di affermare che il rigassificatore a Gioia Tauro è un’idea sciagurata! Mi chiedo se questa sinistra abbia mai letto le relazioni economiche, quelle per lo sviluppo delle aree, e se conosce sia l’entità complessiva della possibile energia rinnovabile e le conseguenze successive per il dovuto smaltimento, non durando le relative strutture in eterno. Mi chiedo se sono a conoscenza come e quanto potrebbe costare, poi, lo smaltimento? E quali nazioni verrebbero avvantaggiate? Non penso che vi siano stati questi approfondimenti, altrimenti certe cose non si potrebbero dire».
«Affermare che il progetto risale a vent’anni fa – ha proseguito – non ha alcuna valenza, in quanto questi devono essere innovati e integrati secondo le nuove tecnologie. Parlare poi di rischio sismico o di riduzione del traffico al porto o, ancora, di collocazione a ridosso di altri impianti vietata dalla normativa, è, veramente, molto imprudente. Ci sono in Italia tante normative per la sicurezza che spesso spaventano gli imprenditori, ma che, comunque, garantiscono tutti. Lasciamo, quindi, agli esperti tali valutazioni e decisioni. La politica deve lavorare per far crescere i propri territori e consentire sviluppo, benessere ed occupazione».
«Il rigassificatore a Gioia Tauro consentirebbe – ha concluso – un salto di qualità enorme ed allontanerebbe tanti giovani dal miraggio dei guadagni facili offerti dalla criminalità organizzata. Facciamo squadra e pensiamo al futuro e non fermiamoci al presente per difendere i piccoli orticelli. Bisogna terminare con le stagioni dei no». (rrc)