25 agosto – La musica è arte, cultura, espressione di libertà e di sentimenti puri e sinceri. Risiede nei cuori delle persone, nella memoria, negli strumenti e nelle dita e nel fiato di chi esegue, in maniera magistrale, brani o opere che non hanno tempo, e che fanno, sempre, emozionare.
La musica va celebrata in ogni sua forma e colore, in quanto espressione di pura poesia, sottoforma di note che arrivano al cuore delle persone.
Una celebrazione della musica, dei suoi artisti e dei giovani talenti è stata la serata che si è svolta ieri nel Cortile della Pigna presso i Musei Vaticani, che ha ospitato l’Orchestra Giovanile dello Stretto “Vincenzo Leotta” di Reggio Calabria. L’evento, infatti, rientra nell’ambito di “Musei di Sera. Arte e Musica”, organizzato dal CIDIM, che prevede, fino all’ultimo venerdì di ottobre, l’apertura serale dei Musei, in cui sono previsti, anche, concerti dedicati, esclusivamente, ai talenti della musica italiana.
In una location suggestiva, dal sapore antico ma allo stesso tempo moderno e contemporaneo, simbolo di una bellezza senza tempo, che raccoglie, al suo interno, il passato, il presente e futuro, l’Orchestra, composta dai giovani talenti calabresi, ha potuto esprimere la propria arte e il proprio talento in un mix perfetto di musica contemporanea e non.
Proprio come i Musei Vaticani, antichi ma sacri, l’Orchestra ha aperto la sua esibizione con l’esecuzione di brani classici, d’impatto, esattamente come il meraviglioso palco che li ospitava. La prima parte, infatti, la si potrebbe interpretare come un momento d’iniziazione, in cui i ragazzi si sono esibiti in pezzi classici o riadattati per la loro Orchestra, dimostrando il loro talento e la loro capacità, che poi è esploso, nella seconda parte, in un tripudio di suoni e melodie che, complice la suggestiva location, ha incantato i presenti, grandi e piccini, che si son ritrovati a ballare sulle note del Tango, eseguito in modo magistrale.
Nel secondo momento del concerto, infatti, l’Orchestra ha cambiato volto: è uscita dal suo porto sicuro, è pronto ad esibirsi in pezzi contemporanei e attuali, in colonne sonore che hanno fatto la storia, mettendo in risalto una potenza unica e straordinaria. Sulle note di Amarcord, di Cinema Paradiso di Ennio Morricone; sulle note di My Way con la tromba solista di Federico Morabito, sulle note, adattate per l’Orchestra, di Smoke in the water dei Deep Purple, fino ad arrivare al Medley dei Beatles e a Y.M.C.A dei Village People, l’Orchestra si è rivelata all’altezza delle aspettative e del luogo che li ospitava.
Una scelta, quella dei brani, azzeccata, che è riuscita a mescolare, in maniera armoniosa, passato e presente. Si potrebbe dire, che la scaletta scelta per questa occasione, simbolicamente parlando, rappresenta la strada intrapresa dall’Orchestra che, partendo dalle note classiche, è giunta fino a quelle moderne, simbolo di una crescita e di un successo più che meritato, reso possibile dalla volontà e dalla caparbietà di un Maestro, come Alessandro Monorchio, che ha saputo dirigere, in maniera magistrale, i suoi ragazzi in un percorso di crescita non solo personale, ma anche professionale.
Il Maestro, al termine del concerto, ha voluto salutare il pubblico sulle note pop dei Beatles, chiusura perfetta per una serata in cui ha vinto il talento e l’amore per la musica. (Antonietta Maria Strati)