LA SINDACA DI S. GIOVANNI IN FIORE E PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI CS È STATA ELETTA IERI A FEROLETO;
Rosaria Succurro

ANCI CALABRIA: LA SUCCURRO PRESIDENTE
TRA SPACCATURE, ASTENSIONI E DISSENSI

È Rosaria Succurro, sindaca di San Giovanni in Fiore e Presidente della Provincia di Cosenza, la nuova presidente dell’Associazione dei Comuni italiani: una vittoria tutt’altro che tranquilla, tra spaccature, astensioni e polemiche.

Da troppi anni, ormai, Anci Calabria scontava una difficile situazione creatasi dopo le “disavventure” giudiziarie degli ultimi due presidenti, Gianluca Callipo (ex sindaco di Pizzo Calabra) e Marcello Manna (Rende).

Nei mesi scorsi, l’assemblea regionale non era riuscita a trovare una quadra per la nomina del nuovo presidente e si immaginava che ieri si potesse arrivare a un’intesa bipartisanv in modo da offrire una guida stabile all’associazione, in vista delle tante e troppe scadenze non più rinviabili.

Il territorio richiedeva una rappresentanza solida, ma le candidature stavano diventando troppe e l’appello lanciato da 13 sindaci (quattro dei cinque capoluoghi calabresi) guidati da Franz Caruso (sindaco di Cosenza) è caduto nel vuoto. Il risultato è stata l’astensione da parte dei rappresentanti del centrosinistra e molti mugugni persino nel centrodestra: Fratelli d’Italia ha contestato la scelta della Succurro (molto vicina al Governatore Roberto Occhiuto) non tanto per la persona ma per il metodo utilizzato per individuare la candidatura. Non è certamente un buon segnale, ma la sindaca di San Giovanni in Fiore che ricopre anche l’incarico di presidente della Provincia è sufficientemente tosta per superare anche il fuoco amico, tant’è che, alla fine, ha centrato l’obiettivo.

L’assemblea regionale si era aperta con l’intervento del vicepresidente vicario Carmelo Panetta (vicesindaco di Galatro) e l’atmosfera non sembrava destinata a surriscaldarsi, invece, ha dovuto registrare anche l’inattesa spaccatura all’interno del centrodestra oltre al netto dissenso di quattro sindaci di Catanzaro, Reggio, Cosenza e Crotone.

Secondo Nicola Fiorita (CZ), Paolo Brunetti (RC), Franz Caruso (CS) e Vincenzo Voce (KR) «La netta chiusura all’ipotesi di una presidenza condivisa dell’Anci, fortemente richiesta da tutte le grandi città calabresi, rappresenta il momento più basso nella vita dell’Associazione dei Comuni che qualcuno ha voluto evidentemente occupare per spegnere il ruolo critico dei sindaci rispetto a questioni vitali come l’autonomia differenziata, l’utilizzo del Pnrr, la gestione dei servizi idrici, dei rifiuti ed energetici».

I quattro sindaci in una nota congiunta hanno stigmatizzato che «Quando non si tiene conto dell’opinione strategica di quattro cavpoluoghi di provincia, tra cui il capoluogo di regione, e di quasi tutti i più popolosi centri della Calabria vuol dire che si vuole ridurre l’Anci Calabria ad un’Associazione senza autorevolezza e senza autonomia dal potere politico. Nulla ovviamente contro la persona della sindaca Succurro, ma questa elezione forzata pone dei gravi problemi politici che anche l’Anci nazionale dovrà affrontare.

Siamo fieri di avere promosso l’azione congiunta dei sindaci delle grandi città che, evidentemente, dovrà trovare nuove forme di coordinamento e di rappresentanza per fare valere le ragioni e gli interessi delle popolazioni. Per questi motivi, abbiamo deciso di non partecipare ad una votazione che segna il momento più buio nella storia dell’Anci calabrese».

Diversa la motivazione del dissenso di Fratelli d’Italia. “Sindaci e amministratori di Fratelli d’Italia – si legge in una nota – non parteciperanno all’elezione del nuovo presidente dell’Anci Calabria. Una decisione che non riguarda il merito della candidatura proposta, quella della presidente Rosaria Succurro, ma ancora una volta il metodo con cui si è arrivati alla sua individuazione. Riteniamo che il sostegno ad una candidatura così importante non possa arrivare per mera adesione, ma debba essere il frutto di un confronto anche sulla possibilità, per i partiti che la condividono, di contribuire con una rappresentanza adeguata al rispettivo peso politico. Fratelli d’Italia, che è il primo partito italiano, ritiene che non si siano create, sotto questo aspetto, le condizioni per il sostegno alla candidatura di Rosaria Succurro, per questo ha deciso di astenersi dal voto per la presidenza».

Prima dell’assemblea regionale circolavano le candidature di Maria Limardo (sindaca di Vibo) per il centrodestra e di Franz Caruso (sindaco di Cosenza) per il centrosinistra.

Il tentativo di superare l’impasse con una candidtaura unica – una figura istituzionale di livello – in grado di raccogliere un consenso bipartisan è naufragato dopo la pausa pranzo, viste le posizioni antagoniste che, da fronti diversi, contestavano alla Succurro di essere troppo vicina al presidente Occhiuto, quando di fronte al rischio sempre più vicino dell’approvazione del provevdimento per l’autonomia differenziata e le problematiche irrisolte del PNRR in tantissimi comuni incapaci di presentare progetti approvabili, sarebbe stata più opportuna – secondo il centrosinistra – una figura più autonoma che non connotasse politicamente la sezione calabrese dell’Associazione dei Comuni Italiani. ν