;
Sandra Savaglio

Sandra Savaglio, donna leader nel tempio della Ricerca Spaziale Italiana

di PINO NANODonne moderne, visionarie, amanti delle stelle e delle galassie, che non si fermano davanti a niente.

Nei giorni scorsi per Sandra Savaglio, questa straordinaria ragazza calabrese di Marano, scienziata ed astronoma oggi in servizio all’Università della Calabria, ma donna dell’Anno a New York per il mondo della ricerca americana nel 2004, si sono aperte ufficialmente le porte del tempio della ricerca spaziale italiana. Un riconoscimento da Oscar alla sua storia accademica.

Parliamo qui dei nuovi assetti istituzionali dell’Agenzia Spaziale Italiana, l’Asi, e della nomina del nuovo Consiglio tecnico-scientifico (Cts), il cui insediamento era previsto per il 28 febbraio scorso, e che guidato dal presidente dell’Asi è composto da esperti e scienziati di fama internazionale “con particolare e qualificata professionalità ed esperienza nel settore spaziale”.

Del nuovo CTS fanno parte, insieme alla professoressa Sandra Savaglio, la professoressa Stefania De Pascale, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II; la professoressa Monica Monici, dell’Università degli Studi di Firenze; il Ten. Col. dell’Aeronautica Militare, Ferdinando Dolce; il professor Jacopo Tirillò, dell’Università La Sapienza di Roma; il professor Paolo Tortora, dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e l’avvocato Stefano Arcifa.

Per l’Università della Calabria non ci si poteva aspettare riconoscimento più solenne di questo, che alla fine non fa altro che confermare quello che gli americani avevano già raccontato di Sandra Savaglio 20 anni fa, quando appena arrivata in America era già padrona assoluta dell’emisfero e dei segreti delle stelle. Passione? Sudi approfonditi? A volte dentro queste combinazioni infernali madre natura ci mette il dito e il risultato finale è la genialità straordinaria di intelligenze fuori dal comune. Questa è oggi la vera storia di Sandra Savaglio.

-Ma cosa farà la scienziata calabrese all’Asi?

Ci siamo informati nei dettagli. Il Centro di cui Sandra Savaglio fa parte – ci spiegano all’Agenzia Spaziale Italiana – «ha un ruolo di grande delicatezza istituzionale: esprime pareri tecnico-scientifici sul documento di visione strategica per lo spazio e sulle proposte di piano triennale dell’Agenzia, e si occupa, di condurre, su richiesta del presidente, analisi e studi sullo stato della ricerca spaziale e aerospaziale a livello nazionale e internazionale, individuando possibili linee evolutive».

Vi ricordo anche che l’Agenzia Spaziale Italiana, istituita nel 1988, è un ente pubblico nazionale con il compito di preparare e attuare la politica spaziale italiana in accordo con le linee guida del Governo, e in questi anni l’Agenzia si è affermata come uno dei più importanti attori mondiali sulla scena della scienza spaziale, delle tecnologie satellitari, dello sviluppo di mezzi per raggiungere ed esplorare il cosmo. 

L’Asi – ci spiegano i suoi tecnici – «ha oggi un ruolo di primo piano tanto a livello europeo quanto a livello mondiale. Ha infatti uno stretto e continuo rapporto di collaborazione con la Nasa, che l’ha portata a partecipare a molte delle più interessanti missioni scientifiche degli ultimi anni. Uno dei progetti più affascinanti è stata la costruzione e l’attività della Stazione Spaziale Internazionale, dove gli astronauti italiani sono ormai di casa».

E proprio grazie all’attività dell’ASI, la comunità scientifica italiana ha ottenuto successi senza precedenti nel campo dell’astrofisica e della cosmologia. Oltre che studiare l’Universo, dallo Spazio si può osservare la Terra per monitorare e prevenire – ad esempio – disastri ambientali, assicurare rapidi interventi nelle aree di crisi e misurare gli effetti del cambiamento climatico. Anche in questi campi l’Italia è all’avanguardia con sistemi come Cosmo-SkyMed e Prisma.

Oggi però lo Spazio non è solo più uno straordinario settore della ricerca, ma è anche un’importante opportunità economica. Il mercato delle telecomunicazioni e della navigazione satellitare – solo per citare un campo applicativo – è in continua espansione e l’Asi, con la sua esperienza nella costruzione messa in orbita di satelliti, opera perché l’Italia sia pronta a coglierne le occasioni.

Dalle domande fondamentali sulla comprensione dell’Universo, sull’origine della vita, fino alla sperimentazione di nuove tecnologie, lo Spazio appare oggi più che mai il luogo da cui partire per ampliare l’orizzonte culturale dell’uomo, far crescere la sua consapevolezza e garantire un futuro migliore sulla Terra. Grazie all’Asi, l’Italia è in prima fila in questa esemplare impresa umana, e al servizio di questa mission da oggi c’è anche una di noi, la «ragazza di Marano che guardava le stelle e già da bambina sapeva leggerne la storia e la direzione». Grande professoressa 

Sandra Savaglio, la Calabria e i calabresi le devono un grazie senza fine.