Il consigliere regionale del PD, Raffaele Mammoliti, ha evidenziato come «la drammatica situazione della sanità vibonese si ripercuote in modo inaccettabile sulla vita quotidiana degli operatori e dei cittadini, mentre chi possiede ruoli di governo e responsabilità continua con indolenza a governare in modo ordinario come se nulla fosse».
«Tutto ciò è assolutamente inaccettabile – ha detto –. Si stanno consumando drammi umani, professionali e familiari che diffondono sfiducia e preoccupazione favorendo un clima di inquietante allarme che non aiuta affatto. Con tutte le cautele dovute non si può restare, tuttavia, inermi ed in silenzio di fronte a quello che sta avvenendo nel Sistema sanitario e ospedaliero vibonese».
«In poco tempo abbiamo, purtroppo – ha proseguito – registrato una giovane vittima di 37 anni con il suo bambino mai nato di 7 mesi, un paziente che presso l’ospedale di Tropea non ha potuto ricevere le cure appropriate per l’assenza di uno strumento che era stato ripetutamente richiesto da medici e operatori agli organi competenti e per ultimo quanto avvenuto nei giorni scorsi dove una donna in gravidanza al settimo mese perde il suo bimbo».
«Il silenzio da parte di chi possiede responsabilità e ruoli di governo espone, prima di tutto – ha aggiunto – medici ed operatori sanitari al pubblico ludibrio che non meritano. Bisognerebbe, invece, farsi carico delle loro problematiche anche fornendo informazioni ufficiali e tempestive per fugare eventuali responsabilità. Nel caso di un distacco di placenta, così come risulta dalle informazioni assunte, non dovremmo trovarci davanti a un errore umano. Dunque, il silenzio degli amministratori non fa altro che alimentare i dubbi, anche legittimi, della popolazione. Un silenzio che, anzi, fa salire ancora la tensione come dimostrato anche dalle dimissioni del dottore Vincenzo Mangialavori dopo l’ultimo caso a Ginecologia».
«Bisognerebbe chiedere ai commissari come mai, dopo quasi un anno dal loro insediamento – ha continuato il dem – non abbiano ancora provveduto, dopo numerosi eventi sentinella, a predisporre un Piano organico di provvedimenti, a nominare un Direttore sanitario e un Dirigente di presidio ospedaliero, lasciando queste due cariche essenziali per il governo della sanità provinciale ed ospedaliera nell’assoluta precarietà».
«Ed ancora, non è dato sapere se abbiano avuto il tempo, nei pochi giorni di permanenza settimanali – ha detto ancora – di farsi un giro nella struttura ospedaliera per parlare con medici ed operatori sanitari per rendersi conto, direttamente, delle difficoltà quotidiane che affronta il personale e adoperarsi per risolverle, così come reiteratamente sollecitato anche dalle OO.SS. territoriali».
«Gli operatori ed i cittadini vibonesi non meritano di vivere questa emergenza – ha concluso – e di trovare come risposta soltanto giustificazioni burocratiche e comportamenti inconcludenti, invece di provvedimenti concreti ed operativi che continuerò a sollecitare a tutti i livelli». (rvv)