Il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, in merito alla sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l’incostituzionalità di alcuni articoli del Decreto Calabria Bis, ha sottolineato come tale decisione «ha accertato che lo Stato non ha supportato l’azione del commissario impedendo conseguentemente un vero risanamento e progetto virtuoso, non evitando, tra l’altro, quella commistione con gli uffici regionali che hanno indotto il Governo ad applicare i poteri sostitutivi».
«Dopo oltre dieci anni – ha detto – vi è, ancora una volta, la certificazione di un fallimento annunciato che ha prodotto ingentissimi danni a carico dei calabresi. Un deficit che non è stato eliminato e dei servizi sanitari che latitano, tanto da costringere il popolo calabrese a rivolgersi a strutture di altre regioni, aumentando, così, i costi e impoverendo il sistema sanitario. Non vi è un solo motivo per proseguire in tale direzione, se non la coltivazione di un sistema clientelare che ha devastato la nostra regione. Si afferma di una riduzione del deficit nell’ultimo periodo, ma questo è un dato falso per la semplice ragione che negli ultimi tempi a causa del Covid le persone hanno rinunciato a servirsi del sistema sanitario e, comunque, vi è stata una pesante riduzione dei servizi in danno del popolo».
«In sostanza – ha proseguito Saccomanno – un vero fallimento che ha ulteriormente distrutto il già precario sistema sanità calabrese e che sta contribuendo a negare ai cittadini la possibilità di curarsi. È fondamentale, pertanto, che si metta fine a questo sistema di provato tracollo e che non solo non ha portato nulla di buono ai calabresi, ma, da una parte, ha aumentato il deficit complessivo, e, dall’altra, ha distrutto quello funzionale esistente».
«Se il Governo non dovesse prendere atto di tali evidenti e comprovate deficienze strutturali – ha concluso – appare più che evidente che i calabresi dovranno assumere una posizione forte e definitiva per stroncare un sistema che appare, allo stato, solo clientelare e con nomine sempre degli stessi soggetti che hanno ridotto la sanità calabrese peggio di quella dei paesi del terzo mondo. Una reazione che sarà sostenuta dalla Lega in ogni luogo, in ogni tavolo, in ogni piazza, pur di riportare la normalità in una terra che è stata fortemente devastata dalla ‘ndrangheta e da un forte e profondo sistema clientelare e di malaffare, spesso sostenuto anche dalle istituzioni per le evidenti omissioni e mancati controlli». (rcz)