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Sanità e Mafia in Calabria, “Le Point” racconta la storia di Santo Gioffrè

di PINO NANO – Anche la stampa francese scopre la “Sanità Calabra”. E’ il caso del settimanale “Le Point” (Il punto) che domenica 1 agosto ha dedicato la sua inchiesta di primo piano all’arrivo dei “medici cubani in Calabria” e ai mille risvolti oscuri della sanità calabrese. Vi ricordo che, nato nel 1972, fondato a Parigi da Olivier Chevrillon, Claude Imbert, Jacques Duquesne, Pierre Billard, Georges Suffert, Henri Trinchet e Philippe Ramond,”Le Point” è oggi il settimanale francese per eccellenza, tra i principali periodici generalisti di area di centro, giornale di grande diffusione in tutta la Francia e di grande peso politico.

Questa che “Le Point” dedica alla Calabria è un’inchiesta dura, documentata, che getta sulla Calabria e sul sistema sanitario calabrese tutto ombre e sospetti di vario genere,ma il tema è abbastanza complesso da presupporre anche letture critiche come questa. In compenso però, alla fine del suo lungo racconto, la giornalista francesce Hèloise Rambert; racconta in maniera puntigliosa la vicenda personale del medico scrittore di Seminara, Santo Gioffrè, e che per i francesi è un simbolo da imitare e soprattutto da conoscere e da raccontare.Una sorta di eroe moderno, che una mattina si sveglia e decide di combattare il malaffare da solo e in prima persona rischiando la vita.

Questa la trascrizione integrale delle cose scritte dalla testata parigina. «Nel febbraio 2015, Santo Gioffrè, medico e scrittore, è stato nominato Commissario Straordinario dell’Agenzia di Reggio Calabria. L’obiettivo era quello di mettere i conti in ordine e di fermare l’emorragia. In seguito ha visto da vicino le malversazioni che stavano minando il sistema sanitario calabrese e il sistema sanitario calabrese e lo sperpero di risorse pubbliche destinate alla cura di 2 milioni di italiani. “Mi sono reso conto che enormi fatture venivano pagate in doppio, in triplo, enormi fatture ai fornitori di servizi”, racconta Santo Gioffrè, che tuttora esercita la professione di ginecologo all’ospedale di Palmi, in Calabria. In particolare, ho bloccato un pagamento di 6 milioni di euro a una casa di riposo, che era già stato effettuato sei anni prima. Il comIl commissario lo vede con i suoi occhi: “la criminalità dei colletti bianchi che si nasconde dietro i grandi gruppi privati dei laboratori di analisi e aziende farmaceutiche”. Produce relazioni che sono state utilizzate, in particolare, per sciogliere l’Azienda sanitaria per associazione mafiosa quattro anni dopo».

Fatture dunque pagate due volte, e forse non solo questo. Una storia che è diventata quasi una leggenda metropolitana e che non fa che continuare a gettare fango e discredito sulla storia dei calabresi. Per fortuna però c’è ancora qualcuno, come il medico contadino e scrittore di Seminara che onora le migliori tradizioni calabresi. (pn)