Stamattina in seduta comune delle Commissioni Sanità di Camera e Senato il ministro Roberto Speranza, dopo aver esposto la drammatica situazione della sanità in Calabria (tanto che è probabile un suo intervento di modifica al decreto votato la scorsa estate) ha ascoltato le richieste del sen. forzista Marco Siclari, uno dei più strenui sostenitori della lotta contro il commissariamento della sanità calabrese e la deputata pentastellata Dalila Nesci.
«Ho chiesto al Ministro – ha detto il sen. Siclari – di introdurre un fondo speciale destinato a risolvere le emergenze della sanità calabrese e di trasformare il “tetto massimo di spesa sanitaria” in “tetto minimo di spesa” per garantire la sostenibilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale che rischia di collassare nel 2024 e non garantire più il diritto alla salute agli italiani. Nel 2024 mancheranno 52.000 medici e le liste di attesa aumenteranno di molto tranne per chi chiederà assistenza privata».
#Oggi, ho chiesto al #Ministro di introdurre un #fondo speciale destinato a #risolvere le emergenze della sanita calabrese e di #trasformare il “tetto massimo di spesa sanitaria” in “tetto #minimo di spesa” per garantire la #sostenibilità del nostro #ServizioSanitarioNazionale che #rischia di collassare nel 2024 e non garantire più il #dirittoallasalute agli italiani🇮🇹Nel 2024 mancheranno 52.000 #medici e le liste di #attesa aumenteranno di molto tranne per chi chiederà assistenza #privata 🙏🏻🙏🏻Marco Siclari Marco Siclari
Posted by Marco Siclari Senato on Thursday, 24 October 2019
Siclari aveva presentato un documento in cui evidenziava le indifferibili esigenze della sanità in Calabria e nel resto d’Italia:
- Incrementare il numero di medici (oggi ne mancano 20.000 e nel 2024 ne mancheranno 54.000), infermieri, operatori sanitari e amministrativi sbloccando il turnover, aumentando da subito il numero degli ingressi nelle scuole di specializzazione, e prevedendo un sistema adeguato per selezionare in modo più coerente gli studenti che accedono alle facoltà di Medicina e Chirurgia aumentando comunque il numero degli iscritti al corso
- Aumentare i salari a medici, infermieri, operatori e tecnici sanitari.
- Rivedere il regolamento che disciplina il commissariamento della sanità nelle regioni, intervenendo eliminando il blocco del turnover fino a coprire le carenze organiche delle strutture ospedaliere.
Prevedere, per le regioni commissariate, un fondo da utilizzare per la straordinaria manutenzione degli strumenti (TC, RM, ascensori, ambulanze ecc), l’acquisto di nuova strumentazione, di nuova tecnologia e di nuovi farmaci e per l’assunzione di personale medico sanitario nelle strutture ospedaliere dove vi è necessità e carenza di organico - Rivedere il Decreto Calabria che, dopo mesi di attuazione, dimostra di essere inefficace e di mettere a rischio l’intero sistema sanitario territoriale (320 milioni spesi per curare i calabresi fuori regione, il 21% di migrazione). Ho sollecitato il Ministro di intervenire per poterlo migliorare, considerando che lo stesso Ministro Speranza aveva espresso voto contrario quando fu discusso dal Parlamento. Chiediamo di eliminare il blocco del turnover fino a coprire le carenze organiche delle strutture ospedaliere e di destinare un fondo per la straordinaria manutenzione e l’acquisto di nuova strumentazione, di nuova tecnologia e di nuovi farmaci.
- Prevedere l’esenzione dal ticket sanitario per i minori fino al quattordicesimo anno di età e per tutte le famiglie e i pensionati che hanno reddito basso
- Introdurre, quali prestazione a carico del S.S.N., delle protesi dentarie per i pensionati con bassi livelli reddituali, nonché degli ausili e delle protesi per i soggetti disabili che vogliamo svolgere attività fisica e sportiva
- Prevedere nel nuovo Patto per la Salute l’obbligo a carico delle Regioni di programmare idonee procedure che garantiscano la continuità assistenziale del malato in relazione alla patologia. Al regime di ricovero ordinario deve essere associata l’assistenza domiciliare, il supporto ed il sostegno assistenziale psicofisico per i malati terminali e per tutti coloro che soffrono di patologie più gravi ed invalidanti specialmente quelle motorie, neurologiche, cardiovascolari e oncologiche necessarie a migliorare le condizioni generali di cura e che diano dignità al paziente e per chi va incontro al fine vita. I più bisognosi di assistenza non possono essere lasciati nelle loro abitazioni a carico dei loro familiari perché mancano le strutture come l’Hospice, come le strutture di riabilitazione ecc ecc, lo Stato deve garantire dignità ai loro cittadini fino alla fine.
La deputata Nesci (M5S) ha chiesto al ministro Speranza di vigilare sui ritardi delle assunzioni: «non possiamo rischiare – ha sottolineato – chiusure di reparti». «Questa mattina – ha dichiarato la deputata grillina – sono intervenuta sul “caso Calabria” durante la seduta delle Commissioni congiunte del Senato e della Camera dei Deputati in tema di sanità durante la quale il Ministro della Salute Roberto Speranza ha condiviso le sue linee programmatiche».
«In particolare – continua la NESCI – ho ricordato al Ministro l’impegno del Governo “Conte 1” che ha emanato, e convertito in legge, il “Decreto Calabria”, proposto come uno spartiacque nella gestione sanitaria regionale, per ripristinare Lea e diritto alla salute. Tuttavia, si sono avviate dinamiche poco chiare tra la Struttura Commissariale ed il Tavolo di verifica interministeriale che vanno approfondite».
«Riguardo alle assunzioni di medici, infermieri, OSS e tecnici – avverte la NESCI – ancora poco incisivi sono stati gli strumenti messi in campo per superare l’annoso problema della carenza di personale nelle aziendale sanitarie ed ospedaliere. Nello specifico, le circa 400 assunzioni approvate tramite il Dca 135/2019, si limitano per lo più a ricalcare e riproporre le assunzioni già stabilite dall’ex Commissario ad Acta Massimo Scura e non prendono in considerazione le esigenze attuali». In conclusione la deputata Nesci ha detto di aspettare «al più presto una risposta dal Ministro Speranza affinché si evitino chiusure e riduzioni di reparti: si attui il “Decreto Calabria” senza tergiversare per non alimentare giochi perversi della vecchia guardia politica nelle aziende». (rp)