Lunedì 31 gennaio, a Scalea, all’Istituto comprensivo ‘Gregorio Caloprese’ continuerà la mensa per la scuola dell’infanzia e riprenderà per la scuola secondaria di primo grado. Da lunedì 7 febbraio, riprenderà anche per la scuola primaria. Sabato pomeriggio saranno sottoposti a sanificazione tutti i locali.
È quanto è emerso a seguito dell’incontro tra l’amministrazione comunale di Scalea, nella persona del Vicesindaco con delega alla pubblica istruzione, Annalisa Alfano, la responsabile dell’ufficio comunale pubblica istruzione, il Dirigente scolastico, Saverio Ordine, la referente della ditta CE. Ri. Sa, incaricata del servizio mensa e una rappresentanza di genitori ed insegnanti.
L’incontro, voluto dall’amministrazione comunale, è stato utile per chiarire le perplessità di molti genitori, rispetto alla ripartenza della mensa scolastica dopo lo stop delle festività Natalizie e prolungato già di due settimane. Il covid – 19, alcune settimane fa, ha fatto innalzare l’asticella dei casi positivi in città. Contagi che hanno coinvolto la fascia dei più piccoli.
«Le disposizioni ministeriali – ha affermato il vicesindaco, Annalisa Alfano – sono per l’apertura delle lezioni in presenza e di tutti i servizi annessi. L’amministrazione comunale, nonostante fosse già tutto pronto per l’apertura della mensa, ha preferito, comunque, accogliere le istanze dei genitori, ad oggi ancora preoccupati per l’andamento dei contagi, e darsi un’altra settimana di tempo, per, poi, ricominciare».
«Oltre il 7 febbraio non possiamo andare – ha proseguito –. La mensa rispetta tutti i protocolli di sicurezza. Sono convinta che la partecipazione e la condivisione parte anche dal confronto tra le parti e dall’ascolto delle esigenze di tutti, per una migliore risoluzione delle questioni. Con l’animo e lo spirito di una comunità, che vuole offrire a tutti un ambiente socievole e solidale».
«Non bisogna dimenticare – ha concluso il Vicesindaco, Annalisa Alfano – l’importanza del servizio mensa, utile per una corretta educazione alimentare, per la condivisione di un momento di socialità, nonostante le restrizioni, ma, soprattutto, necessario per garantire una continuità nella didattica, messa a dura prova dagli inizi della pandemia». (rcs)