Per il segretario generale della Cgil Area Vasta, Enzo Scalese, «è giunto il momento di smettere di adottare soluzioni temporanee e di avviare un piano d’azione concreto e strutturato» contro il maltempo e il dissesto idrogeologico in Calabria.
«L’ondata di maltempo che ha colpito la nostra regione, e in particolare la Piana di Lamezia, riporta alla memoria situazioni analoghe non troppo lontane nel tempo, come l’alluvione che ha colpito Crotone, spingendoci a considerare questi episodi estremi non più una mera fatalità. Questi eventi sono il risultato di un cambiamento climatico che sta avendo impatti devastanti anche sulla nostra regione», ha detto Scalese, ribadendo come «la sicurezza del nostro territorio è una priorità assoluta».
«La Regione e le istituzioni competenti – ha proseguito – non possono più limitarsi a esprimere preoccupazione, ma devono agire concretamente per proteggere le comunità e il nostro ambiente attraverso azioni mirate e interventi di messa in sicurezza delle aree a rischio, partendo dalla pulizia delle aree verdi e dalla bonifica di canaloni e tombini, con una programmazione ordinaria come scelta strategica per evitare ulteriori danni».
«Interventi di tutela del territorio e contrasto al dissesto idrogeologico – ha detto ancora – portano come diretta e necessaria conseguenza la definizione di un piano di sviluppo occupazionale. La Regione e il Governo devono creare opportunità di lavoro attraverso progetti di salvaguardia del territorio, rispondendo così non solo all’emergenza ma anche alla crisi occupazionale che affligge la Calabria».
«È inaccettabile che i nostri territori continuino a essere abbandonati, con quello che ne consegue in termini di praticabilità e sicurezza», ha sottolineato ancora il segretario generale della Cgil Area Vasta.
«Non possiamo più permetterci di affrontare ogni emergenza come un episodio isolato – ha concluso –. È tempo di una strategia a lungo termine che garantisca sostenibilità e opportunità per il futuro di una regione storicamente fragile, che senza infrastrutturazione e tutela del territorio è destinata a rimanere sempre più abbandonata a se stessa». (rcz)