È la storia che crea l’orgoglio e le radici di un popolo, conoscerla e rievocarla è il percorso più giusto per riconquistare la dignità ed il coraggio di chi ci ha preceduto. La Calabria è ricca di un passato da rievocare con passione così come dimostra anche l’iniziativa “Vivere la nostra storia conoscendo il Savuto e il secolare Ponte Sant’Angelo”.
Un evento che si ripete e che in questa occasione ha visto la collaborazione tra il Rotary Club del territorio e del Lions Club Lamezia Terme Valle del Savuto con la partecipazione del Gymnasium e dell’Associazione Culturale Sturni. Il ponte in pietra calcarea, si trova nel comune di Scigliano, sul fiume Savuto, risale ad un’epoca tra il 131 ed il 121 AC. È conosciuto anche come il ponte Romano sul Savuto e/o il ponte di Annibale.
Grazie agli spettacoli rievocativi delle Associazioni I Brettii, Legio X Fretensis, La Via Popilia, e dal gruppo di danze antiche della Maria Rita Carbone, per due giorni si è potuto rivivere le gesta della battaglia del guerriero cartaginese che la leggenda vuole sul fiume Savuto in combattimento con l’esercito romano. Momenti suggestivi ai quali hanno potuto assistere anche alcune scuole che sono state presenti sul luogo dove sorge il ponte.
Di rilievo anche la parte del programma dedicata alla rievocazione storica tenuta dal professor Gianni Serianni, che ha tracciato uno spaccato storico sulle condizioni della valle percorsa dal Savuto, dall’ ingegner Franco Colanino dell’Unical, che ha approfondito i motivi sulla toponomastica dei luoghi e dall’ architetto Fulvio Terzi, che ha analizzato le tecniche costruttive e i materiali impiegati.
È stato un evento di grande interesse propedeutico oltre che per lo studio e la ricerca, anche per un nuovo interesse turistico. (rcs)