È stato proiettato, al Castello Ruffo di Scilla, il cortometraggio Note Magiche di Maurizio Paparazzo, vincitore del bando “Calabria Emotions”, ideato dalla Fondazione Magna Grecia con il supporto tecnico della casa di produzione Indaco Film.
Il bando è nato per far sì che persone del territorio ideassero un soggetto che restituisse una giusta narrazione della Calabria. Il film è stato proiettato in una sala del Castello Ruffo di Scilla accompagnato dalla voce dell’attrice Annalisa Insardà.
Il bando, nato quasi per caso, come ha raccontato Nino Foti presidente di giuria, ha subito generato una sinergia di eccellenze intorno all’idea di creare una narrazione di questi luoghi lontana dagli stereotipi.
La proiezione è avvenuta nel corso della seconda giornata di SudeFuturi ,III – “(R)innoviamo il Mezzogiorno”, organizzata dalla Fondazione Magna Graecia.
In giuria il regista Mimmo Calopresti. «È difficile raccontare una regione, è più facile raccontare le persone e i sentimenti. Per me il cinema non racconta mai delle entità, racconta la storia delle persone. Se queste poi vivono qui ecco trovata la soluzione».
Di come si può raccontare la regione attraverso l’informazione ha invece parlato Domenico Maduli, editore de Lac Network, che ha sposato il progetto. «Raccontare la Calabria è raccontare noi stessi: quello che siamo e quello che abbiamo creato. Noi siamo l’esempio di una narrazione positiva di questa regione che è tutt’altro di quello che si vuole far passare. Una forte determinazione può creare effetti positivi. Ci vuole tanta determinazione e ovviamente accompagnarsi a persone valide e di talento».
In giuria anche Antonello Colosimo, giudice della Corte dei Conti e appassionato di cinema: «La storia della Calabria è la storia della civiltà. Qui ci sono state forme di primigenie della vita democratica. Ma adesso vive una forma patologica di narrazione. L’iniziativa è diventata anche un modo per riflettere su come rappresentare questa terra e come ognuno di noi vorrebbe leggerla».
Gianni Quaranta, scenografo premio Oscar: «Per deformazione professionale, sono colpito dall’impatto visivo dei luoghi. Ho scoperto le bellezze di questa terra durante un viaggio in macchina con mia moglie, ci ha colpito la primitività della Costa Ionica, da lì è partito il sogno di realizzare un film in questa regione. Sono rimasto folgorato dalla posizione naturale ma anche da quella architettonica di Scilla che è unica. Speriamo che un giorno si realizzi questo mio sogno per far sì che la Calabria abbia la sua reale visibilità nel mondo non solo in Italia».
Sposare il marketing territoriale con una buona azione cinematografica «è un lavoro molto complesso che richiede diversi anni» secondo Francesco del Grosso, regista e critico cinematografico. «Ci sono regioni che hanno puntato molto sul cinema credendo nelle potenzialità del territorio e nelle bellezza. Qui in Calabria la grande sfida è non dare per scontato le proprie radici ed essere, per chi fa questi progetti, prima spettatori che registi».
L’auspicio è che si innesti una macchina virtuosa come avvenuto in Campania, a Castellabate, con “Benvenuti al Sud”, prodotto importato dalla Francia: «Medusa ha avuto un’intuizione. Io sono andato a Castellabate a girare un altro film subito dopo e avevano fatto una mappatura del territorio e venivano stranieri a visitare le location. Basta partire da quello che c’è nel luogo e riuscire a valorizzarlo al massimo, se ci sono riusciti con Benvenuti al Sud perché non si può fare in Calabria?».
E di processo di narrazione ha parlato anche Edoardo Lamberti Castronuovo, editore Rtv. «La Calabria è vittima di stereotipi, di pregiudizi, di scogli. Anche nelle fiction Rai i calabresi sono rappresentati secondo stereotipi. Ciò che noi abbiamo ottenuto con questo progetto è quello di dare un’immagine più vera. È un seme dal quale certamente verrà fuori qualcosa di positivo».
Maurizio Paparazzo regista vincitore: «Ringrazio la fondazione Magna Grecia, la giuria di Calabria Emotions, che ha ritenuto la mia idea meritevole di essere premiata e Luca Marino, presidente di Indaco Film, per il sostegno e l’appoggio. Nel bando si faceva riferimento al passato magno-greco e all’impatto emotivo e proprio per questo ho deciso di partecipare: per mostrare una Calabria internazionale dalla quale si evincesse la voglia di riscatto».
«Raccontare la Calabria è una responsabilità fortissima. Ti impone una morale», ha concluso Nino Foti. (rrc)