di ARISTIDE BAVA – Turismo delle radici, Siderno c’è. Anche la Città di Siderno ha partecipato all’incontro, convocato dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, che si è tenuto nei giorni scorsi nella Sala conferenze internazionali della Farnesina a Roma, in merito all’adesione del Comune al progetto di promozione “Turismo delle radici”.
L’incontro era indirizzato ai Comuni con più di sei mila abitanti e mirava ad approfondire la possibilità di organizzare eventi e iniziative in occasione del 2024, anno delle radici italiane nel mondo, e di sviluppare strategie condivise tra i Comuni aderenti. L’Amministrazione Comunale di Siderno, è stata rappresentata da Davide Lurasco, consigliere delegato ai Rapporti con le Associazioni, allo Sport, alle Manifestazioni e agli Eventi.
Siderno si è resa, subito, disponibile a collaborare a questo nuovo progetto del Ministero degli Affari Esteri, che mira a far scoprire le proprie origini italiane a chi è nato all’estero, mettendolo in collegamento con le tradizioni e la cultura della sua famiglia. L’iniziativa, in una nota dell’amministrazione comunale viene definita «una interessante operazione turistica e culturale, che, al contempo, potrà dare spazio a nuove future collaborazioni internazionali, anche sul piano degli investimenti economici, facendo conoscere la Città nel mondo attraverso chi, a Siderno, conserva le sue radici».
D’altra parte, questo è già stato evidenziato nel recente passato il Turismo delle radici è una grande occasione per i territori come questo della Locride, ricco di piccoli centri interni in gran parte abbandonati proprio dai migranti di prima generazione. E se è vero che l’anno 2024 è stato dichiarato proprio l’anno del turismo delle radici, ovvero quel tipo di turismo per cui gli italiani emigrati nel mondo e i loro discendenti (circa 60/70 milioni di persone) vogliono tornare a visitare i luoghi natii, è certamente molto importante approfittare di questa occasione e cercare di promuovere quanto più è possibile questi luoghi ancora pieni di fascino che sono, adesso, parte integrante del turismo moderno.
Sono moltissimi gli emigrati, o i loro discendenti, che vogliono scoprire o riscoprire i luoghi dei loro antenati. Siderno e con Siderno l’intera Locride, dovrebbe organizzarsi seriamente per questo tipo di turismo. Un turismo che dovrebbe puntare, soprattutto, all’investimento nei borghi antichi di cui il territorio e ricco e dove si possono proporre un vasto raggio di offerte turistiche mirate soprattutto al coinvolgimento del grande numero di italiani sparsi nel mondo.
Nella Locride si è vissuto in maniera fortemente “pesante” il dramma dell’emigrazione negli anni del dopoguerra e, uindi, l’intero territorio può vantare numeri molto rilevanti di emigrati o loro discendenti, dislocati in tanti Paesi, che sarebbero molto propensi a riscoprire i luoghi delle loro origini o dell’origine dei propri avi. Per ottenere risultati seri e rilevanti, però, bisogna dire basta all’improvvisazione e attivare una seria programmazione progettuale che con tutti gli accorgimenti necessari potrebbe essere veramente dirompente per il territorio e diventare un potenziale incredibile per la qualificazione e la riscoperta degli stessi borghi antichi.
La riscoperta dei luoghi di origine, della cultura, dei modi di essere, dell’enogastronomia, delle tradizioni sono, infatti, gli elementi giusti per incidere in modo significativo sul tessuto sociale ed economico delle comunità della Locride.
A Roma sono state dettate le linee per puntare a questo nuovo tipo di turismo. Resta l’augurio che si sfrutti seriamente questa occasione. (ab)