di ARISTIDE BAVA – Si è tenuta a Siderno superiore la terza edizione della manifestazione dialettale intitolata a Salvatore Filocamo, definito ” Il poeta della nostra terra” . L’evento è stato organizzato dalla Associazione “Pajisi meu ti vogghiu beni” presieduta da Claudio Figliomeni e ha avuto luogo presso l’ Anfiteatro del borgo antico sidernese.
L’evento culturale è stato presentato condotto da Ugo Mollica ed ha registrato la declamazione di varie poesie dialettali accompagnate da un piacevole intrattenimento musicale. La manifestazione è stata introdotta da Claudio Figliomeni presidente dell’ Associazione “Pajsi meu ti vogghiu beni” che si è anche soffermato sulla figura di Salvatore Filocamo. Tra gli altri sono intervenuti Rossella Garreffa e Enzo Cordì, dell’Associazione Poeti. La serata si è sviluppata svilupperà sul filo dei ricordi con interventi programmati di Paolo Fragomeni, Edoardo Cusato, Erminia Parisi, Martino Ricupero alla presenza anche di Rita Filocamo, figlia del poeta.
Particolarmente applaudito un piccolo spettacolo con recite da parte di Edoardo Cusato, Paola Agrippa e Claudio Figliomeni con musiche coordinate dal maestro Carlo Frascà e interventi di Salvatore Gallace (Chitarra) e Francesco Sgambelluri (violino).
È stata esaltata, nel corso della serata, la figura di Salvatore Filocamo, noto poeta dialettale sidernese vissuto tra il 1902 e il 1984. La sua poesia inneggia ad un passato di vita semplice e motivata da forti valori morali e sociali estrapolati in un contesto difficile da cui deriva un grande attaccamento alla sua terra e alla sua famiglia. Nei suoi versi traspare molto spesso la rassegnazione che lascia spazio, però, all’aspirazione di crescita e di riscatto sociale e certe volte assume forma di reazione ad un progresso spesso ammantato da un consumismo eccessivo privo di ideali e di cultura. Obiettivo meritorio che si può ascrivere all’Associazione “Pajisi meu ti vogghiu beni” da tempo impegnata nella valorizzazione del borgo storico sidernese è anche quello di far conoscere attraverso questo “omaggio a Salvatore Flocamo” le tradizioni, il passato e il fascino autentico del tempo che fu, approfittando anche dai versi del poeta evidenziati a più riprese nel corso della serata.
Un modo soprattutto per tramandarlo alle nuove generazioni. Le poesie di Filocamo, infatti, hanno un forte richiamo ad un passato, seppure non molto remoto, impregnato di segni indelebili delle amare condizioni di disagio e povertà in cui versavano le popolazioni del meridione e della Locride in particolare, e delle vicende umane del territorio che il poeta sapeva sapientemente cogliere. La manifestazione è stata anche occasione per evidenziare l’importanza della cultura dialettale. (ab)