Grande partecipazione ha riscosso, a Soverato, la presentazione del libro Vittorio De Seta. Lettere dal Sud, del regista Eugenio Attanasio e organizzato dalla Libera Università Popolare della Terza Età e del Tempo Libero nell’ambito del 24esimo Anno Accademico 2023-2024.
Hanno dialogato con l’autore la professoressa Maria Rosaria Pedullà e il giornalista Luigi Stanizzi. La professoressa Sina Pugliese Montebello, presidente dell’Università, aprendo prestigiosamente i lavori, ha ricordato che l’opera a più voci «è stata presentata in eventi di rilevo fra cui il primo Tropea Film Fest e la 67esima edizione del Taormina Film Festival. L’opera – ha detto – raccoglie lettere inedite, diari, articoli, conversazioni e testimonianze ripercorrendo alcuni momenti più significativi, del regista e dell’uomo, avvalendosi di contributi autentici e qualificati di Mariarosaria Donato, Domenico Levato, Luigi Stanizzi, Davide Cosco e altri intellettuali».
La professoressa Sina Pugliese Montebello, che con la sua apprezzata attività dà lustro e vivacità alle iniziative della Libera Università Popolare della terza età e del tempo libero, “Magno Aurelio Cassiodoro”, si è soffermata sul cinema di De Seta e sulla vita del grande regista.
Subito dopo, la professoressa Maria Rosaria Pedullà ha tenuto un’approfondita relazione sul prodotto editoriale «che giunge al termine di un lungo lavoro, effettuato dalla Cineteca della Calabria sul regista, del quale la Cineteca custodisce l’opera omnia, ed iniziato vent’anni fa con la prima ristampa dei documentari 54’59, proseguito nelle scuole con i progetti di alfabetizzazione e di divulgazione del cinema antropologico».
Pedullà ha messo in rilievo il percorso culturale e l’eredità intellettuale della Cineteca della Calabria, e si è soffermata a lungo, a tutto tondo, su Vittorio De Seta ed Eugenio Attanasio, al quale ha posto diverse domande mirate ad approfondire temi specifici. Attanasio ha esteso il discorso sul neorealismo italiano, con citazioni colte legate al cinema e alla letteratura. Il regista Eugenio Attanasio, sollecitato dalle domande di Stanizzi, ha anche raccontato episodi inediti di De Seta. Il giornalista Luigi Stanizzi ha rimarcato che Eugenio Attanasio è il più grande e più attendibile biografo di Vittorio De Seta, in quanto è stato oltre che suo allievo, anche il suo avvocato e amico per tanti anni. Attanasio è riuscito addirittura a inserire De Seta in un suo lavoro cinematografico.
«Ma – ha detto Luigi Stanizzi – per conoscere un regista non basta un libro o un convegno, il regista parla attraverso i suoi film, per questo nei prossimi appuntamenti culturali dell’Università a Soverato, dovranno essere proiettati i film e i documentari di De Seta».
Ha infine suggerito un incontro sulla madre di Vittorio De Seta, la seducente principessa Maria Elia Pignatelli, che in Sila riceveva le visite dei grandi d’Italia dell’ epoca. La presidente dell’Università, professoressa Sina Pugliese Montebello, ha accolto con entusiasmo le proposte, annunciando anche il coinvolgimento del prof. Ulderico Nisticò.
E al tavolo dei relatori è stato invitato proprio il professore Ulderico Nisticò, storico, scrittore, polemista, Premio cultura presidenza Consiglio dei ministri, che ha inquadrato la vita di De Seta nel periodo storico e politico, tracciando la differenza fra marxiani e marxisti, visto che Vittorio De Seta di famiglia ricca e nobile si autodefiniva marxista. È stato anche raccontato che molti anni addietro, quando il Presidente del Premio Mar Jonio, Luigi Stanizzi, chiamò pubblicamente sul palco “Il regista, il Marchese Vittorio De Seta”, per consegnargli il Premio, lui prima di avvicinarsi sbottò irritato bisbigliando ad Eugenio Attanasio che era seduto accanto: «Io sono un Comunista, Marxista, e questo mi chiama Marchese… mmahh!».
Un saluto ufficiale è stato rivolto nel corso della serata soveratese al noto attore teatrale e cinematografico Paolo Turrá, presente fra il pubblico, famoso anche come pittore. È stato ricordato quando il grande Totò disse a Paolo Turrá: “Voi siete un grande gentiluomo!” Turrá ha conosciuto i più grandi attori e attrici a livello mondiale.
Infine, sul sito e sulla struttura della Torre della Marchesa, in Sila, dove ha anche vissuto De Seta con la madre, si è soffermato l’architetto Salvatore Tozzo profondo conoscitore dell’area di Buturo. Nel suo incisivo intervento ha anche precisato che in passato era denominata Torre dei Due Mari, perché si vedevano lo Jonio e il Tirreno, ma oggi i mari non sono più visibili perché gli alberi di pino sono cresciuti e chiudono la visuale. Ha chiuso i lavori la presidente dell’Università Sina Pugliese Montebello, salutata da un lungo meritato applauso. (rcz)