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Sposato (Cgil): Fare in modo che sanità torni a essere diritto per tutti i calabresi

Sposato (Cgil): Fare in modo che sanità torni a essere diritto per tutti i calabresi

«Dobbiamo fare in modo che la sanità torni a essere un diritto veramente esigibile per tutti i calabresi». È quanto ha dichiarato il segretario generale di Cgil CalabriaAngelo Sposato, nel corso dell’iniziativa a Lamezia Terme con i quadri e delegati di Fp Cgil, Spi Cgil, Flcams e Fillea.

Sposato, infatti, rivolgendosi direttamente alla Regione, ha evidenziato che «vogliamo partire con il piano operativo che ancora non c’è, pretendiamo attenzione negli accreditamenti nella sanità privata» e che «abbiamo bisogno di un sistema sanitario pubblico che dia servizi nelle aree interne, ma anche lavoro di qualità. Dobbiamo provvedere alle stabilizzazioni del personale, non si può fare sanità senza il personale, senza i medici e senza gli infermieri».

Focus dell’incontro, infatti, è stato Salute, Lavoro e Welfare, «tre tematiche importanti – ha spiegato ancora il sindacalista – che si intrecciano con la legalità, ecco perché è ancora più rilevante discuterne con i delegati, i lavoratori e le categorie».

Nel corso dell’iniziativa, chiusa dalla segretaria generale di Pf Cgil nazionale Serena Sorrentino, si è discusso dalla carenza di personale nella sanità pubblica e privata alla precarietà, passando per le difficoltà dei medici, ai travagli di chi lavora, non solo in corsia, ma anche nelle pulizie, negli uffici amministrativi, negli atenei e nell’edilizia.

«Pensiamo che in questa stagione la sanità debba essere il settore principale in cu si investe – ha dichiarato Sorrentino – perché garantisce un diritto fondamentale dei cittadini. Le scelte che sta facendo la politica, rispetto, ad esempio, agli investimenti come il Fondo Sanitario Nazionale, non vanno in questa direzione. La sanità ha bisogno di assumere personale per garantire i servizi essenziali ai cittadini, ma soprattutto, di una qualità dell’integrazione sociosanitaria che parli ai territori».

«Abbiamo bisogno di investire nella formazione – ha aggiunto la segretaria generale di Fp Cgil – e quindi continueremo a chiedere la deroga al numero chiuso perché abbiamo visto la difficoltà a trovare specialisti e professionisti che possano cogliere a pieno la sfida del Pnrr. In particolar modo, siamo partiti dalla Calabria perché c’è bisogno di un confronto serrato dopo anni di commissariamento, con i livelli essenziali che raggiungono la soglia più bassa di tutta l’Italia. Abbiamo bisogno che la Regione dialoghi con chi rappresenta i lavoratori della sanità. La rete d’emergenza urgenza è per noi la priorità e speriamo che la Regione apra al più presto il confronto».

L’obiettivo, ha affermato la segretaria generale Fp Cgil Calabria Alessandra Baldari è «ragionare in termini di prospettiva per riformare il settore e creare una sinergia, un unico sistema sociosanitario, a protezione del benessere della persona nella sua totalità. Insieme alla garanzia dei servizi, chiediamo che vengano garantite la medicina territoriale, la prevenzione, l’assistenza alle fasce più deboli». (rcz)